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Riceviamo e pubblichiamo:
Grottesco e deludente a Reggio Calabria.
L’area metropolitana di Reggio Calabria, nell’ultimo periodo, in tema di concorsi, ha perso molto in credibilità. Il primo scivolone c’è stato l’estate scorsa con il grottesco concorso per Piazza D’uomo, a cui si “poteva” partecipare solo per l’ostinazione d’esserci: con un bando veloce e in scadenza sotto l’ombrellone, pretendeva due soluzioni preliminari in antitesi, come per impegnare chi non sa come trascorrere le settimane di solleone. Se la motivazione era l’urgenza, perché a distanza di sei mesi non ci sono ancora i risultati?
Il secondo capitombolo è invece di questi giorni, con la pubblicazione del deludente Bando per la Riqualificazione dell’ex Piazzale A.N.A.S. in Gambarie d’Aspromonte, la montagna di Reggio Calabria. Si tratta di concorso atteso, su un’area molto attenzionata anche dall’Ateneo Reggino, oggetto già nel 2002 di un Workshop di progettazione del paesaggio, organizzato da Controspazio, Ecole Nazionale Superieure du Paysage di Versailles, in collaborazione con lo stesso Parco Nazionale d’Aspromonte, come se allora volessero preparare i futuri giovani architetti paesaggisti alla successiva consultazione concorsuale.
Fin qui poteva filare tutto liscio. Ma se il concorso d’architettura è lo strumento intellettuale nel quale si confrontano più proposte progettuali in vista della selezione per quella migliore, la più capace di soddisfare le richieste dell’amministrazione proponente e quindi dei luoghi, il bando, attraverso le sue regole (qualità della giuria, sostanza dei premi, aspettative di realizzazione dell’opera, ne stabilisce il livello di affidabilità, sia a tutela dei partecipanti, sia del territorio beneficiario.
Invece, nel concorso dell’ex piazzale Anas a Gambarie si registra qualche incertezza o ingenuità che dir si voglia. Un vero peccato, perché sembrava ben preparato, visti gli anni che ci sono voluti alla sua definizione mi sarei aspettato maggiore decisione, sia nel disvelamento dei giurati già con la pubblicazione del bando, sia nel reperimento delle adeguate risorse finanziare per una migliore realizzazione dell’opera, invece dei soli 45 euro per metro quadro. Infine, un altro grave punto se non è un refuso, accanto alla richiesta di una proposta concreta per il piazzale, alla fine vi è intrufolato uno studio di fattibilità per la realizzazione di due manufatti di particolare rilevanza su aree comunali adiacenti.
Si tratta di un immobile da destinare a servizi logistici per il Comune e per l’Ente Parco, nonché un centro polifunzionale attrezzato per la pratica degli sport invernali. Ma di questo ultimo fatto, nemmeno nei “criteri di valutazione delle proposte” se ne fa menzione. La consistenza e qualità di questo elaborato non entra nella discussione della Giuria, come fosse un documento obbligatorio accessorio alla stregua di una dichiarazione del concorrente: l’importante che ci sia, non importa come.
Tutti questi aspetti presenti nel bando rischiano di vanificare il lavoro dei suoi estensori e forse anche gli esiti del concorso. Con tali presupposti è difficile esprimere un giudizio favorevole sul concorso, ugualmente meritoria quale iniziativa in sé, in quanto appare poco affidabile.
Santo Marra, Direttore RATING CONCORSI
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