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I gravi problemi che interessano il settore della Pesca e, di riflesso, l’intero comparto ittico calabrese, costituiscono una nuova emergenza sociale a cui bisogna dare risposte immediate.
Pesano come un macigno (per non dire una pietra tombale), le nuove disposizioni europee in materia di pesca e non solo, che hanno portato, nel solo 2010, ad una riduzione complessiva del fatturato del settore che ha sfiorato il -2,5%. La situazione si è fatta critica: quasi 800 addetti in meno e più di 100 imbarcazioni dismesse in un solo anno mentre lo stop alla pesca del bianchetto significa per la nostra regione una perdita netta di fatturato pari a circa 7 mln di euro. A soffrire è anche l’indotto: l’aumento dei costi e le restrizioni imposte si ripercuotono inevitabilmente sui prezzi al consumo generando un aumento dell’invenduto.
In questo quadro a tinte fosche, diventa fondamentale non solo dar voce agli addetti di un settore economicamente e socialmente rilevante per la nostra economia, ma anche dar forma ad organizzazioni che, oltre a garantire rappresentanza, creino le premesse per intervenire in termini di servizi reali in aiuto alle tante imprese in difficoltà: da qui la scelta di mettere insieme sia le imprese della Pesca che quelle che distribuiscono e commercializzano il pescato, dando vita ad una associazione l’ANLI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE LAVORATORI ITTICI) che ha come suo principale obiettivo arrivare ad una convergenza tra tutti gli addetti del comparto che condividono le stesse problematiche e lo stesso destino.
Tra i principali promotori dell’iniziativa Rinaldo Tamiro ”…l’Associazione intende riempire uno spazio di rappresentanza che non può oltremodo essere lasciato vacante: servono politiche coordinate di incentivo allo sviluppo, che abbiano forte connotazione territoriale perché è sul territorio che si gioca la partita per la sopravvivenza”… “a breve chiederemo di istituire un tavolo permanente con le rappresentanze sindacali soprattutto della pesca (Federpesca, Lega Pesca, Agci Pesca, Federcoopesca etc) per provare ad allargare la base comprendendo tutti i lavoratori e le imprese del comparto ittico calabrese”…
ANLI ha scelto di condividere il suo cammino con la Federlavoro Territoriale di Reggio, Associazione di categoria delle imprese e dei lavoratori autonomi, che ha da tempo avviato una politica di sinergie professionali ed istituzionali per la sopravvivenza e la crescita delle imprese della nostra regione. Il presidente di Federlavoro territoriale (dott. Sergio Marino)… “la Federlavoro costituisce un patrimonio di servizi reali che può dare risposte efficaci ed immediate alle aziende del comparto in attesa che ANLI si strutturi compiutamente sul territorio… servizi che sono costantemente in crescita, nell’ottica di creare una economia di scala capace di portare benefici immediati alle casse delle nostre imprese, in termini di risparmio che potrà essere così reinvestito nell’attività imprenditoriale”…
Sembrano avere le idee molto chiare i lavoratori e gli imprenditori di ANLI: questo è solo il primo, fondamentale, passaggio per iniziare un cammino di crescita condiviso che dovrà condurre in porto la barca del cambiamento.
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