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I partecipanti all’assemblea provinciale del terzo settore tenutasi a Reggio Calabria il 10 Marzo 2012, al termine dei lavori assembleari
Esprimono viva preoccupazione per la situazione delle politiche sociali in Calabria, settore che garantisce dignità e servizi per migliaia di cittadini calabresi in condizioni di disagio o di bisogno. Dal 2008 ad oggi i principali fondi nazionali riguardanti le politiche di welfare per i più deboli si sono ridotti di oltre 2/3, mettendo a serio rischio un sistema già precario e povero di risorse.
Purtroppo l’approvazione del preventivo 2012 da parte della Consiglio regionale della Calabria dimostra che nella nostra Regione non è stato fatto alcuno sforzo per reperire risorse al fine di garantire almeno i servizi minimi essenziali. Anzi, una situazione già deficitaria è stata ulteriormente aggravata da una irresponsabile ulteriore riduzione di risorse, risorse che vanno a finanziare servizi già in atto e che in alcuni casi rappresentano il minimo indispensabile per garantire una vita dignitosa ad anziani, minori, disabili, tossicodipendenti che sono ospitati presso le strutture residenziali e semiresidenziali della nostra regione. Un futuro che quindi si presenta a tinte fosche cui fa da corollario un presente ancora più drammatico.
Per affrontare e risolvere con senso di responsabilità questa emergenza sociale l’assemblea chiede
Alla Giunta ed al Consiglio Regionale della Calabria
1) Di volere assumere iniziative adeguate per dare copertura finanziaria al settore delle politiche sociali, sia in fase di assestamento di bilancio 2012, sia in fase di bilancio preventivo 2013, dando priorità alla spesa sociale
2) Di dare attuazione la legge 328 del 2000 istitutiva del sistema integrato dei servizi sociali, alla legge regionale di recepimento n. 23/2003 ed al piano sociale regionale del 2009, colmando un ritardo vergognoso di quasi 12 anni che esprime la scarsa attenzione che i vari governi regionali hanno riservato alle politiche sociali.
3) Di costituire, c/o la Presidenza della Giunta Regionale, un tavolo regionale di concertazione e di programmazione di un nuovo Welfare per la Calabria, con la partecipazione di tutte le parti sociali interessate. Organismo da coinvolgere anche nella fase di programmazione ed utilizzo dei fondi sociali nazionali e comunitari che non possono essere gestiti, attraverso bandi ed erogazione di servizi, da parte della Regione stessa.
Al Governo Nazionale ed alla Giunta Regionale
1) Considerando i fondi europei quali risorse utili per fornire risposte adeguate nel campo delle politiche sociali, di riorientare i fondi comunitari e strutturali investendo sulla infrastrutturazione sociale in Calabria.
Ai Comuni capofila degli Ambiti distrettuali per i Piani di Zona
1) Di rivendicare con la Regione il diritto-dovere di esercitare la titolarità delle funzioni sociali e socio-assistenziali attribuitegli dalle leggi nazionali e regionali, senza continuare a farsi espropriare del proprio ruolo
2) Di avviare in tutti i distretti tavoli di concertazione e programmazione dei piani di zona, con il coinvolgimento del terzo settore e degli altri attori istituzionali e sociali
Alla Provincia, per le competenze legislative assegnatagli
1) Di facilitare l’aggregazione dei comuni ed il processo di decentramento delle funzioni socio assistenziali
2) Di assumere iniziative di ricerca e di formazione per la rilevazione e l’analisi dei bisogni emergenti
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Considerando tali richieste irrinunciabili ed indifferibili, il Coordinamento, ritenendo fondamentale il coinvolgimento di tutte le forze sociali e dei cittadini, nel processo di costruzione di un sistema di servizi sociali e sanitari, che dia dignità e risposte alle fasce sociali più deboli,
decide
di avviare su questi temi, nei prossimi mesi, una campagna di informazione e di sensibilizzazione su tutto il territorio provinciale;
di collegarsi con le realtà che a livello regionale si stanno adoperando su queste tematiche (Ad es. Forum Terzo Settore, Aris, Anaste, Uneba, forze sindacali ed altri attori sociali ed economici della regione).
di sostenere analoghe iniziative che saranno promosse anche nelle altre province calabresi;
di avviare sul territorio provinciale azioni dimostrative di lotta non violenta volte alla tutela dei diritti dei più deboli e dei servizi a loro garantiti dalla Costituzione e dalle leggi nazionali e regionali, ivi compresa una grande manifestazione di sensibilizzazione e rivendicazione sui punti stabiliti dalla presente mozione.
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