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La Galleria d’arte Toma è lieta di ospitare, presso la sua sede di Reggio Calabria, la mostra personale di pittura dell’artista Andrea Canale dal titolo “Alchimie della luce”.
Il suo linguaggio raffinato, che ha raggiunto oggi una forte autonomia stilistica, è l’esito di un percorso espressamente sperimentale che lo ha portato a cimentarsi con le più diverse tecniche e modalità espressive. Col tempo, Andrea si è scoperto alchimista e ormai si addentra nel territorio della pittura con la fede incrollabile di un iniziato che esegue un cerimoniale antico, denso di significati simbolici. Questa tangibile tensione verso l’aspetto più sacro e misterioso del fare artistico, si manifesta anzitutto con la scelta di preparare personalmente, con estrema cura, i supporti e i materiali propri di questo rito. La sentita adesione ad una tecnica come la tempera, tanto nobile quanto complessa, è davvero inequivocabile. Con la dispersione delle cangianti “polveri magiche” nel tuorlo, simbolo di rinascita e fertilità, si compie da sempre questo miracolo ed è forse già lì che avviene. Lì nasce l’ispirazione. Lì comincia il racconto di Andrea, dei suoi paesaggi mediterranei trasfigurati in icone inondate di luce, souvenir di un mondo onirico e incantato.
La scelta di una tavolozza tenue e delicata, fatta di terre, ocre e pigmenti minerali stesi secondo la tecnica della velatura, fa sì che la superficie pittorica sia il risultato di lievi e soffusi passaggi di colore che restituiscono atmosfere terse e abbaglianti. Sferza falciate di luce bianca e accecante che scolpisce il paesaggio e riverbera sulla superficie pittorica, esaltandone i toni pastello.
La serie dei dipinti di Scilla è un caleidoscopio di colori iridescenti. L’aria è vibrante di bagliori e riflessi che dall’acqua invadono specularmene tutto lo spazio della visione. Con grazia e poesia delinea i profili delle case, cattura le vele solcate dal vento, asseconda il dolce andamento di rami e fogliame cullati da una leggera brezza marina, maneggiando il pennello come un bulino che incide il paesaggio con intricati labirinti dal sapore grafico.
L’ultima parte della sua produzione è segnata da una serie di acrilici testimoni di suggestivi e ammalianti scorci del Lungomare di Reggio. In questi scenari imbevuti di un cromatismo squillante ed evocativo, cielo e mare non hanno più confini, ma diventano unico campo d’azione in cui si dispiegano le linee-forza che impaginano la composizione. Il mondo sembra visto attraverso una lente “celeste” che seduce lo sguardo: vero trait – d’union che restituisce la genesi di ogni singola opera ad un’unica “costellazione” di immagini. Ricorre nelle sue “visioni” il profilo imponente dell’Etna innevato e fumante, che lungi dall’essere minaccioso, emana un’aura di rassicurante complicità, custode millenario di una terra animata da un’instancabile energia vitalistica. Anche l’Atena Vittoriosa, incastonata in un profilo candido e marmoreo quale diaframma tra la città e il suo mare, assume in quest’ottica una sorta di funzione apotropaica.
Senza timore si potrebbe dire che, seppur discostandosi da una modalità prettamente narrativa, la sua arte rimane di contenuti e sfugge all’empasse di una sterile pittura di paesaggio, facendosi interprete di valori estetici e formali all’avanguardia. Una sfida la sua, mossa dall’ideale che il “mestiere di pittore” sia ancora il più nobile, quando onesto e appassionato. Oggi percorre la sua strada assistito da un sano e sincero piacere della scoperta che trascende i compromessi della modernità e proietta la sua sensibilità di uomo e artista in una dimensione eterna e universale. (Marta Toma)
L’artista presenzierà all’inaugurazione della mostra in data 07 luglio alle ore 18.30 presso la Galleria d’arte Toma di Reggio Calabria.
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