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In occasione della prima giornata del ciclo di incontri “Le Ferita. Vincere la NDRANGHETA: metodologie di contrasto e continuità di azioni”, in corso da questa mattina al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, è arrivato l’Alto riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Museo della Ndrangheta.
Una medaglia d’oro per “esprimere il suo vivo apprezzamento per una iniziativa di grande importanza e di alto valore simbolico”. Consegnata dal Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varrata a Fulvio Librandi, responsabile scientifico del Museo della Ndrangheta.
Si legge nella motivazione arrivata dal segretario generale della Presidenza della Repubblica:
“In occasione del seminario di studio promosso dal Museo della Ndrangheta, il Presidente della Repubblica esprime il suo vivo apprezzamento per un’iniziativa di grande importanza e di alto valore simbolico. La scelta di destinare a luogo di studio e approfondimento delle origini e delle cause della ndrangheta un edificio confiscato ai suoi esponenti testimonia in modo visibile, i successi conseguiti nella lotta a una forma di delinquenza quanto mai violenta, agguerrita e pervasiva.In tal modo si rafforza specialmente nei giovani la cultura del rispetto delle regole e la consapevolezza delle gravi conseguenze che le infiltrazioni di tipo mafioso nell’economia legale può produrre per lo stesso sviluppo della Regione e dell’intero Paese. Lo studio e la conoscenza degli aspetti organizzativi e delle attività della ndrangheta permetteranno di individuare strategie di contrasto ancora più valide e di intensificare il convergente e deciso sostegno delle istituzioni e della società civile alla magistratura e alle forze dell’ordine, il cui impegno è essenziale per contrastare il controllo del territorio cui tendono tutte le forma di criminalità organizzata. Con questo auspicio, il Capo dello Stato invita agli organizzatori e a tutti i partecipanti in saluto cordiale, con i più fervidi auguri di buon lavoro e di pieno successo del seminario di studi”.
Stamattina sono stati numerosi gli interventi di studiosi e dei rappresentanti delle istituzioni.
Il seminario prosegue nel pomeriggio, sempre nella sede del Palazzo della Provincia, in piazza Italia, con le sessioni dedicate “Presenze della Ndrangheta all’Estero” e “Fede, devozione e ndrangheta”.
Fra gli interventi della mattina:
PREFETTO di Reggio Calabria, Luigi Varrata:
“La ndrangheta non è un fenomeno invincibile. Ma le parole non bastano, deve seguire l’azione. Molto è stato fatto, ma tanto ancora c’è da fare. Il 2010 è stato un anno particolare. Per le gravi intimidazioni nei confronti della magistratura e dei giornalisti e per i gravi episodi che hanno turbato la collettività. Ma è stato anche l’anno dei collaboratori di giustizia. L’anno in cui si è scoperta la nuova struttura della ndrangheta, una struttura verticistica. Oggi più che mai per combattere la ndrangheta abbiamo bisogno del sostegno della società civile. Perché si tratta di un fenomeno culturale prima di tutto, di una mentalità che deve cambiare. Il territorio calabrese merita questo riscatto. Realtà come il Museo della ndrangheta e iniziative come questo seminario ci fanno ben sperare”.
GOVERNATORE DELLA REGIONE CALABRIA, Giuseppe Scopelliti:
“La Regione, nonostante le ristrettezze economiche, ha inserito una voce in bilancio per la lotta alla criminalità organizzata. Si tratta di 12 milioni di euro annui per incentivare questo tipo di azioni, all’interno delle quali è prevista anche l’accensione di un mutuo. La lotta contro la ndrangheta deve essere corale”.
PROCURATORE DDA di Reggio CALABRIA, Giuseppe Pignatone:
“Ci sono diversi dati che non devono essere dimenticati quando si parla di ndrangheta. Il dato quantitativo che diventa anche qualitativo, il dato economico, il radicamento nelle società, la capacità di ricorrere a omicidi e violenze e la sua internazionalizzazione. Soffriamo dell’assenza di una ricostruzione complessiva della mappatura delle cosche che è ferma al processo Olimpia, cioè alla metà degli anni Novanta. Sul fronte economico è importante sottolineare che il patrimonio mafioso si divide in mille rivoli ognuno dei quali ha bisogno di un contrasto specifico. Non esiste un’unica mafia s.p.a.”.
L’evento che va avanti fino a giovedì 25 novembre, diretto da Claudio La Camera, è stato organizzato dal Museo della Ndrangheta, con il sostegno dell’assessorato alle Politiche sociali e giovanili della Provincia di Reggio Calabria. L’evento è stato organizzato con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. Magistrati, avvocati, professionisti, studiosi, docenti, giornalisti, imprenditori, rappresentanti delle forze dell’ordine e associazioni affronteranno il fenomeno della Ndrangheta, diviso in sessioni tematiche, da tutti i punti di vista: storico, religioso, culturale, sociale ed economico.
Fra i partecipanti: Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino, Nicola Gratteri, Pietro Grasso, Francesco Forgione, Mario Morcone, Tano Grasso, Fulvio Librandi e Luigi Lombardi Satriani.
Il MUSEO DELLA NDRANGHETA
Il progetto Museo della ndrangheta è un’operazione culturale senza precedenti che si occupa di ricerca, analisi, attività e programmazione sul territorio con il fine di realizzare una conoscenza oggettiva della mentalità diffusa su cui l’elemento criminalità organizzata attecchisce. L’obiettivo è fare i conti in modo razionale e cosciente e intervenire sulla trasmissione di valori che informa le nuove generazioni, agendo sui processi di inculturazione diretta e indiretta.
Il Museo è un progetto istituzionale, grazie ad un protocollo d’intesa firmato dalla Prefettura di Reggio Calabria, la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, il Comune di Reggio Calabria, la cattedra di Etnologia dell’Università La Sapienza e la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria.
Il Museo ha una gestione operativa attraverso un comitato tecnico rappresentato da delegati degli enti che hanno sotto- scritto l’accordo istituzionale coordinato da Claudio La Camera e un comitato scientifico diretto dal prof. Lombardi Satriani e dal prof. Fulvio Librandi.
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