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“Abbiamo creduto in una sana pazzia e ci siamo buttati a capofitto perché questa città deve vivere i suoi teatri, deve conoscere i suoi attori, le sue risorse”. Il maestro Peppe Piromalli con la sua Officina dell’arte è allo step finale di una stagione artistica che ha regalato a tutto lo staff, standing ovation, complimenti degli addetti ai lavori ma, soprattutto, la costante presenza di un pubblico eterogeneo che, dallo scorso dicembre ad oggi, non ha perso nessun appuntamento del cartellone “Nuovi stimoli”. E domenica 24 Maggio al teatro “Siracusa” alle ore 20,30 si chiude ma solo per il momento, l’avventura dell’Officina impegnata con la commedia “13 a tavola”, travolgente storia in tre atti di Marc Gilbert Sauvajon e che vedrà sul palco del noto teatro cittadino un “effervescente” cast composto da Peppe Piromalli, Antonio Malaspina, Patrizia Britti, Carmelo LoRe, Agostino Pitasi, Mariella Fortugno, Tiziana Romeo, Angela Albanese, Marco Carnà, Roberto La Grotteria, Paky Meduri , Gianni Siclari, Giovanni Panzera. Un classico del teatro francese riadattato dalla compagnia teatrale che ha ideato scenografie e costumi per esaltare una trama il cui fil rouge è la superstizione. Due ore di spettacolo dove non mancheranno risate e momenti per riflettere su temi quotidiani che condizionano e tormentano la vita. “In questi mesi, abbiamo messo cuore, testa e le nostre risorse per poter offrire ai reggini e non solo, eventi che potessero riportarli a vivere il teatro – afferma il maestro Piromalli – Un ringraziamento va al fedelissimo pubblico che ci ha seguito e incoraggiato e allo straordinario cast di attori che ha portato a termine un progetto artistico che ha dato spazio a tante realtà di questo territorio”. In questi mesi infatti, l’Officina ha scelto di puntare a sinergie artistiche inserendo nel suo cartellone compagnie teatrali, attori e musicisti nazionali e locali, creando così un carnet di eventi per adulti, giovani e bambini.
“La nostra forza oltre ad essere un gruppo coeso di artisti che si rispettano e sono cresciuti insieme, è di usare il teatro come strumento di comunicazione – continua il maestro Piromalli – L’Officina ha fatto un percorso di crescita umana prima che artistica e teatrale. E oggi, siamo pronti a confrontarci con quelle realtà nazionali più volte scelte negli anni da chi governa la città e che hanno messo all’angolo le compagnie locali sol perché non avevano un nome famoso. L’Officina dell’arte ha privilegiato la cura del gruppo, ha sperimentato nuove collaborazioni, si è aperta al confronto credendo nel senso di un’appartenenza ad un progetto che ha restituito alla nostra città la vera arte. Questo nostro teatro ha nel suo Dna l’energia che deriva dal divenire coscienti dei propri diritti, in una parola, della dignità. E con la commedia “13 a tavola”, domenica dimostreremo che l’arte deve essere prima di tutto qualcosa di utile, qualcosa che a sua volta in altro modo, nutre”.
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