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Continua a Reggio Calabria la protesta dei 7 lavoratori precari del sindacato USB, che sono saliti sul balcone dell’ultimo piano di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, per chiedere a gran voce la stabilizzazione dopo 15 anni di precariato.
La protesta, nasce da un’ennesima iniziativa di USB Calabria che porta al centro del dibattito politico una vertenza che investe tutto il mondo del lavoro calabrese, da anni alle prese con la mancanza di una seria programmazione economica, che si ripercuote esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.
Solo negli ultimi mesi la Calabria, regione le cui difficoltà economiche ed occupazionali sono note a tutti, ha visto perdere migliaia di posti di lavoro: dai precari della scuola (oltre 8.000 cattedre in meno e conseguenti perdita di altrettanti posti lavoro); ai precari dei call center mandati a casa; agli ex lsu-Ata delle scuole, rimasti senza appalti e quindi senza lavoro; ai 5.300 precari Lsu-Lpu, che attendono da 15 anni di ottenere la sospirata stabilizzazione.
Oltre a tutto ciò, c’è da registrare la preoccupante tendenza delle ditte appaltatrici dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, che portano in dote i propri lavoratori provenienti da altre regioni, condannando ancora una volta quelli calabresi all’inoccupazione.
Infine, ecco l’ennesimo scellerato accordo di questi giorni sul porto di Gioia Tauro che ha visto, con l’approvazione di tutti gli altri sindacati, Cgil, Cisl e Uil in testa, la decisione di mandare in cassa integrazione oltre 500 lavoratori.
In questo quadro, la protesta estrema di questi giorni è solo la punta dell’iceberg di una situazione che può solo degenerare nel prossimo futuro se non verranno trovate le misure adeguate per fronteggiare una crisi creata dai poteri forti (banche e comitati di affari), ma fatta pagare esclusivamente ai lavoratori.
Fumose, sinora, le timide proposte avanzate anche ieri dal Presidente del Consiglio Regionale Talarico che ha provato a fare una mediazione molto al ribasso, sdegnosamente respinta dai lavoratori, i quali sono tutti determinati a portare avanti la protesta fino in fondo e non scenderanno dal balcone occupato, se non dopo aver ottenuto i risultati sperati.
Nel frattempo, questa mattina. quasi 200 lavoratori stanno partecipando sotto la stessa sede regionale, al sit-it organizzato da USB, sia per dare solidarietà e visibilità ai 7 sul tetto, sia per riportare la questione della Calabria e delle precari condizioni di lavoro nella nostra regione, al centro del dibattito politico.
Politica che, al pari delle istituzioni regionali, continua a brillare per la propria assenza; ma tutto questo non intacca assolutamente la concreta volontà degli occupanti, a proseguire la clamorosa protesta fino al pieno raggiungimento degli obiettivi preposti, che consistono nell’immediata apertura di un tavolo tecnico nazionale.
Questo è a nostro avviso possibile e la Giunta regionale può e deve attivarsi per realizzare ciò che ha vanamente promesso ai lavoratori da diversi mesi a questa parte.
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