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“Reggio: i cingolati sulla rivolta dei poveri. Venne marchiata come fascista, ma a esplodere fu il malessere del Sud”.
Con un titolo significativo, il quotidiano di ispirazione cattolica “Avvenire”, espressione della Conferenza Episcopale Italiana, interviene sui “fatti di Reggio”, a quarant’anni dalla conclusione della rivolta.
Il giornale dei vescovi, recensisce il libro di Domenico Nunnari (La lunga notte della rivolta, Laruffa editore, pagine 166, euro 23) e ne condivide la tesi di fondo: “La rabbia dei reggini aveva origini lontane, la città gridava non contro lo Stato, ma perché c’era poco Stato. E quel poco aveva le uniformi della polizia”.
Marco Roncalli, che firma la pagina della cultura, dedicata al libro di Nunnari, scrive che in “quell’infinita guerriglia a lungo sottovalutata, c’erano domande da troppo tempo in attesa di risposte. I reggini volevano lavoro e sviluppo e le risposte arrivate a tempo scaduto si rivelarono sbagliate”. Spazio è dedicato, nella recensione di “Avvenire”, alla figura del vescovo Giovanni Ferro defensor civitatis e all’allora giovane parroco don Salvatore Nunnari. “La lunga notte della rivolta” sarà presentato a Reggio nel prossimo mese di marzo, ma intanto corre sul web (giornali on line, rubriche letterarie e face book) in tutta Italia con più di mille segnalazioni e recensioni.
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