Reggio Calabria, la ricercatrice Nava anima una giornata di studi

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Proposte concrete per la Reggio metropolitana; lancio di una prossima produzione scientifica; confronto tra università “Mediterranea”, istituzioni, Ordine degli Architetti e personaggi di profilo internazionale come Mosè Ricci (Università di Genova e Trento) e Sara Marini (Università di Venezia IUAV); proseguimento dell’impegno per gli ambiziosi progetti di “ReActionCity” e della “FabCity”. È stata proprio una giornata intensa e ricca di contenuti, quella svoltasi ieri dentro e fuori Architettura. Una mattinata e un pomeriggio straordinari che hanno proiettato la realtà reggina sul panorama italiano ed internazionale, dandole l’opportunità di scambiarsi valori, idee, pratiche ed azioni sui temi della città futura e delle sue comunità e, nello specifico, dei progetti sostenibili per la rigenerazione delle aree urbane e produttive dismesse della città metropolitana di Reggio attraverso le strategie e le tattiche del riciclo e dei nuovi paradigmi ecologici dei paesaggi urbani. L’evento “The laboratory_city: sustainable recycle and reclaim”, un’iniziativa coordinata dai professori Consuelo Nava e Alberto De Capua e promossa per Università Aperta e le attività culturali del DArTe, con l’Associazione Pensando Meridiano ed il centro ABITALab per le attività di laboratori urbani e cantieri di riciclo, ha avuto come protagonisti Ricci e Marini. I due, studiosi tra i più autorevoli protagonisti della cultura sul riciclo urbano ed architettonico, hanno dato il proprio contributo su questo tema, trattato in “The laboratory_city: sustainable recycle and reclaim”, volume nato da un’esperienza di studi, sperimentazione e progetti sui contesti urbani curato dalla stessa professoressa Nava, arricchito dal lavoro autoriale di ricercatori e studiosi, inserito nel percorso nazionale PRIN ReCycle Italy della sede di Reggio coordinata dal professor Vincenzo Gioffrè e prossimo alla pubblicazione nella collana Recycle Italy. Mose’ Ricci, attraverso la rilettura di nuovi comportamenti urbani ha riformulato paradigmi e proiezioni future di resilienza e paesaggi, mentre Sara Marini ha ricomposto nella corporalità dell’architettura una rilettura del rapporto tra partecipazione e spazi della città riciclata. A seguire gli interventi sulla ricerca del professor Gioffre’ e della professoressa Rita Simone. La docente Nava, seguendo lo schema del continuo alternarsi di casi locali, come Reggio o Gioia Tauro, ed europeo, come Eindhoven e Rotterdam, ha ricostruito percorsi possibili ed illustrato la sua ricerca come una vera propria strategia sostenibile sulla città che diventa laboratorio, un luogo di pratiche e tattiche con tecnologie abilitanti e con l’inclusione delle comunità, soffermandosi su risorse come suolo, energia e clima legati alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica e su questioni come quella della “smart city” e della “città della conoscenza”, senza trascurare proposte concrete che potrebbero essere sviluppate nella Reggio metropolitana. Tra queste, quella di tre studenti laureatisi con la stessa docente, con il progetto di recupero e valorizzazione “recycle” in un’ottica creativa e produttiva dell’ex Italcitrus di Catona, compiuta da Maddalena Crucitti, Giulia Dattilo e Giuseppe Tripodi alla presenza del consigliere regionale Nicola Irto, dall’assessore comunale Giuseppe Marino e dal presidente dei Giovani industriali Angelo Marra, intervenuti sui temi delle questioni urbane, ambientali e produttive di un’area, che potrebbe essere la porta a Nord della città metropolitana, ma anche il caso virtuoso di un modo di agire sul territorio in un’ottica di cooperazione tra università, istituzioni e nuove economie della città. La giornata è proseguita in città presso i cantieri di riciclo ed i laboratori urbani, luogo di sperimentazione dell’associazione Pensando Meridiano, che ha curato tutta l’organizzazione e la comunicazione delle giornata. L’esperienza si è conclusa con un incontro all’Ordine degli Architetti, animato dal suo presidente Paolo Malara e dagli stessi Ricci e Marini, attraverso i percorsi di scrittura e narrazione di un modo contemporaneo di intendere la città dello scarto ed i nuovo luoghi collettivi, in scenari urbani del tutto mutati e riciclati nell’uso e nel corpo. Il professor De Capua, nell’aprire il seminario, ne aveva sottolineato l’assoluta necessità sui temi e nei modi, capaci di proiettare l’università su un territorio bisognoso di ricevere l’azione riabilitante di un nuovo modo di imparare dalla città e dai suoi protagonisti del fare, riferendosi al lavoro svolto dalla professoressa Nava con gli studenti e l’associazione. La stessa Nava ha inteso proporre le attività di una giornata di città-laboratorio, nella medesima modalità con cui presenta le esperienze nel testo,anche con un capitolo aggiunto al testo di ricerca e progetti, una proposta innovativa anche in termini di formazione e trasferimento delle conoscenze con il contributo condiviso di più interlocutori. A tal proposito si ricordi che la studiosa parteciperà nei prossimi giorni al festival dell’Economia, selezionata da Euricse per le idee di innovazione e sostenibilità connesse al territorio ed al suo sviluppo attraverso le pratiche di inclusione.

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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