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Concretizzano quotidianamente le indicazioni strategiche del Questore Casabona, gli uomini delle “Volanti”, che vivono in costante stato di allerta, per intervenire in qualsiasi momento del giorno e della notte. Soltanto così gli uomini e le donne della Polizia di Stato, in servizio alle volanti e alla sala operativa della Questura, possono rispondere alle richieste di aiuto che arrivano da parte di cittadini in difficoltà. Furti, rapine, aggressioni, risse, persone o mezzi sospetti: i telefoni del 113 squillano senza sosta per segnalazioni di ogni genere, e le volanti si precipitano per prestare soccorso a chi ne ha bisogno.
Nonostante sia da mesi in atto un piano straordinario di controllo del territorio che vede le “Volanti” intensificare i controlli su persone e veicoli, gli uomini del dott. Pizzonia e del dott. Giliberti, non effettuano solo pronto intervento, ma sono a disposizione del cittadino, per ascoltarne le confidenze, e raccoglierne le preoccupazioni.
Anche in questo si concretizza il “Soccorso Pubblico” e la “Prevenzione Generale” pilastri su cui l’U.P.G.S.P. della Questura fonda il proprio impegno quotidiano.
Di polizia di prossimità si è trattato ieri sera allorchè una giovane donna reggina, disperata in lacrime richiedeva l’intervento della Polizia e confidava agli operatori delle “volanti” di non aver più notizie del suo fidanzato da giorni e di essere certa che lo stesso fosse morto o in serio pericolo.
Puntuali, educati, cordiali, gli uomini in divisa raccoglievano lo sfogo della donna, allo stesso tempo cercando con cura e professionalità di carpirne la fiducia per poter ricostruire al meglio gli ultimi spostamenti del giovane ragazzo.
Emozionata, la giovane mostrava paura per quello che poteva essere successo al suo ragazzo, che mai prima di allora si era allontanato arbitrariamente e senza motivo dall’abitazione: consegnava le foto ed una completa descrizione del ragazzo.
La sala operativa della Questura diramava via radio la nota di ricerca a tutte le pattuglie impegnate sul territorio, ma ancora una volte determinante è stata l’esperienza, la perfetta conoscenza del territorio degli uomini delle “Volanti” che sulla base di analoghi episodi accaduti in passato, concentravano le ricerche in particolari zone della città.
Dopo poco, il giovane veniva rintracciato sulla spiaggia di Pentimele, mentre in apparente stato confusionale disegnava il suo nome sulla sabbia. Alla vista degli operatori in divisa, il giovane restava sorpreso ma rassicurato dai modi affabili, gentili dei poliziotti che lo tranquillizzavano ed instauravano con lui un primo educato contatto.
Demetrio (il nome è di fantasia), dichiarava di essersi allontanato per “riflettere un po’ su alcuni episodi della sua vita” e di non essersi preoccupato di ciò che il suo comportamento avrebbe determinato. Condotto in Questura, il giovane riabbracciava la ragazza che in lacrime singhiozzava “Grazie ! Grazie !” ai poliziotti.
Casi come questo sono all’ordine del giorno per gli operatori delle “Volanti” che realizzano così la “polizia di prossimità” ed un nuovo approccio operativo, ispirato dall’esigenza di avvicinare sempre di più la Polizia di Stato, tramite i suoi operatori, ai cittadini con il carattere di “prossimità” che qualifica in modo molto complesso l’attività di polizia di sicurezza e quella preventiva.
La “vicinanza fisica” al cittadino, è il carattere più evidente, visibile di questo modello, ma la filosofia che lo sottende è il “continuo ed immediato adattamento delle procedure operative alle realtà sociali presenti sul territorio”, sempre più diversificate e complesse, onde garantire al cittadino – utente, adeguate forme di comunicazione – e collaborazione – così da coinvolgerlo nel processo di “produzione” della sicurezza. La polizia di prossimità incarna il concetto di una «sicurezza partecipata», che si estende oltre i fatti penalmente rilevanti, sino a comprendere manifestazioni di diverso genere, che incidono sulla tranquillità sociale e sulla percezione stessa della sicurezza: con ciò si vuol dire che nelle moderne società occidentali, visto l’alto livello di complessità interna delle medesime, un’efficace opera di prevenzione penale o dei fenomeni devianti, necessita del concorso fattivo di tutti i soggetti – pubblici e privati – che con il loro intervento possono rendere più efficace il lavoro delle forze di polizia.
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