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La salute dei ragazzi e l’educazione all’attività fisica stanno alla base del progetto “Alfabetizzazione motoria per la scuola primaria” che da oggi, lunedì 14 febbraio, prenderà il via in 72 scuole calabresi. Il progetto, promosso grazie alla sinergia tra il Coni, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è nato in risposta ai crescenti allarmi della comunità scientifica e delle istituzioni internazionali sulle conseguenze della sedentarietà e dei non corretti stili alimentari e di vita tra la popolazione giovanile.
L’insegnante titolare sarà affiancato da un “consulente esperto” con l’obiettivo di supportare gli alunni nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze motorie. Il Coni è intervenuto, sostenendo il costo di buona parte del progetto pilota, stanziando 5 milioni di euro attraverso gli accantonamenti resi disponibili dal Ministero dell’Economia.
In Calabria, si è tenuto all’Istituto scolastico “Enrico Fermi”, di Vibo Valentia, il corso di formazione per i “consulenti esperti”, laureati in Scienze Motorie e nominati dai dirigenti scolastici dei plessi coinvolti. Moderato dal coordinatore tecnico-scientifico della Scuola dello Sport Coni Calabria, Demetrio Albino, al corso erano presenti il vicepresidente della Scuola Regionale dello Sport della Calabria, Rocco Cantafio (presidente provinciale del Coni di Vibo Valentia), in rappresentanza del presidente Mimmo Praticò, il coordinatore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Rosario Mercurio, in rappresentanza del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio, il dirigente scolastico dell’istituto “Fermi”, Giovanna Pileggi, e il coordinatore dell’Ufficio Scolastico provinciale vibonese, Sabina Nardo.
Il presidente del Coni Calabria e della Scuola dello Sport calabrese, Mimmo Praticò, impossibilitato a presenziare, ha inviato un saluto a tutti i presenti, ringraziandoli dell’impegno che stanno dimostrando in favore dello sport e per la salute dei ragazzi. “In una terra – si legge nel messaggio del presidente Praticò – che sente maggiormente il bisogno di educare le nuove generazioni, la giornata di oggi rappresenta una pietra miliare nel rapporto tra scuola e sport al servizio del prossimo. Un legame che dovrà essere sempre più sinergico nell’interesse di dare un futuro migliore alla nostra società. Ancora una volta – afferma Praticò – lo sport viene coinvolto per svolgere il suo ruolo nell’attività motoria nel sociale e nel mondo civile. Ed ancora una volta lo sport, da soldato umile, silenzioso, al servizio delle Istituzioni, senza chiedere mai e ricevendo l’indispensabile per esistere, risponde: Obbedisco”. “Il bisogno concreto di introdurre lo sport nella scuola l’hanno avvertito molti genitori”, ha detto il coordinatore tecnico-scientifico della Scuola dello Sport Coni Calabria, Demetrio Albino, illustrando i passaggi istituzionali che, negli anni, hanno condotto, dalle prime proposte di attività sportiva nella scuola, alla firma del Protocollo d’Intesa tra Ministero della Pubblica Istruzione e Coni, nel 2005.
Un impegno, quest’ultimo, attraverso le strutture territoriali, per offrire supporto al sistema scolastico, grazie anche al contributo economico degli Enti Locali. Il presidente Rocco Cantafio, ha dichiarato che lo sport aiuta a sviluppare la personalità dei ragazzi, educa alla formazione della vita e, nel praticarlo, consente di “agire pensando”. “Voi esperti – ha detto Cantafio – siete la linfa vitale dello sport e vi preparate ad agire nella scuola primaria con un modulo unico ed eccezionale. Non perdete l’entusiasmo perché ne perderà il progetto in qualità”. Sabina Nardo ha dichiarato, infine, che il Miur troverà sempre più intesa con il Coni sulla base di iniziare insieme a seminare questi valori, proprio dalla scuola dell’infanzia. “L’entusiasmo – ha detto – dimostrato dai consulenti esperti, mi fa pensare che arriveremo presto a quel processo educativo che tanto ci sta a cuore, emerso dagli incontri tra Coni e Miur”.
Il corso si è aperto con la relazione della docente universitaria Teresa Iona, la quale ha illustrato i tre ambiti operativi del progetto: salutistico, cognitivo e motorio sportivo. “L’idea – ha detto – non nasce dall’esigenza di coltivare futuri campioni bensì per fronteggiare i problemi di salute (di obesità, innanzitutto) che sono sempre più in aumento tra i giovani, a causa della poca attività fisica svolta. L’inattività conduce ad un circolo vizioso che complica sempre più la salute dei ragazzi”. Ma come cambiare gli stili di vita inattivi? “Facendo praticare – ha continuato la professoressa Iona – più attività fisica, è semplice ma, ovviamente, qualsiasi tipo di intervento dovrà improntarsi su basi scientifiche. Il concetto di benessere è astratto ma, nello stesso tempo, reale: è tutto ciò che dalla salute fisica porta alla salute mentale.
I giovani sono abili con il PC (attività oculo-manuali) ma trovano difficoltà nelle attività coordinative in genere, come l’equilibrio e il ritmo, incontrano problemi motori e sono meno fluidi nei movimenti. I ragazzi moderni, inoltre, mangiano di più e male e si muovono di meno. Il nostro cervello apprende sempre nel corso della vita, maggiormente nell’infanzia. Se i ragazzi alterneranno la staticità al movimento fisico, aumenterà anche il livello di apprendimento”. A conclusione del suo intervento, la professoressa Iona ha illustrato l’importanza dell’approccio euristico da adottare e cioè quello di organizzare l’attività motoria partendo dall’esame dei gesti spontanei dei ragazzi.
Il docente di Educazione Fisica, Alberto Capria, secondo relatore, ha fatto un excursus tra le normative sull’educazione motoria nelle scuole, approfondendo alcuni aspetti della recente riforma Gelmini. Ha spiegato l’atto di indirizzo del progetto che dovrà “porre al centro l’alunno e il suo itinerario di formazione personale e di apprendimento, mantenere in primo piano l’obiettivo di formare i cittadini di oggi e di domani, operare per una scuola dell’inclusione, fissare i traguardi e le tappe del percorso formativo secondo parametri europei e verificare, con sistematicità, i progressi individuali dell’alunno. “Il ragazzo – ha concluso il professor Capria – dovrà essere valutato nella complessità del suo operato e perciò mi auguro che, presto, venga prevista la presenza degli esperti nell’attività motoria anche nel corso degli scrutini e dei consigli di interclasse.
Con la relazione del professor Pietro Lammirato si è entrato nel vivo di quello che sarà l’operato dei futuri consulenti esperti, partendo dal dato che “l’Italia si trova indietro nell’attuazione di tali progetti rispetto ad altre nazioni europee, perché qui manca la cultura dell’educazione al movimento”. Lammirato ha, poi, approfondito gli obiettivi di apprendimento dichiarando che, ormai, “alla base della piramide alimentare c’è il movimento, l’attività fisica, e viene prima di ogni altro nutrimento. “L’esperienza corporea – ha puntualizzato – si trova al centro di un percorso che sviluppa la percezione motoria, la cognizione, la relazione con il mondo esterno, la memoria e le associazioni mentali che conducono, tutte, ad un’accettazione di sé stessi. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti. Particolare cura sarà necessario dedicare alla formazione della classe, per farla crescere come gruppo, perché se ci sarà empatia nel lavoro tutto quanto produrrà risultati migliori.
A seguire, la professoressa Miriam Scarpino ha illustrato quello che sarà l’operato che i consulenti esperti, durante i quattro mesi, dovranno rispettare e tutelare al fine di permettere la migliore riuscita del progetto. Anch’egli ha evidenziato quanto l’attività motoria sia alla base dello sviluppo dell’intelligenza e quanto sia importante variare il tipo di attività fisica svolta. “Non solo i bambini – ha detto – ma anche gli adulti apprendono nuove nozioni e percezioni nel corso della loro esistenza. Il prefissarsi sempre nuovi obiettivi, nella vita, stimola ed “allena” i neuroni migliorando la qualità intellettiva”. È importante “abituare i bambini a costruirsi da soli i propri percorsi utili al raggiungimento degli obiettivi; il formatore deve risultare come un compagno di giochi”.
Più tecnici, invece, sono stati gli interventi del professor Carlo Minganti, il quale ha spiegato il metodo, i tempi e la finalità della raccolta dei dati che gli esperti devono raccogliere durante il progetto, e dell’esperto informatico Antonio Fulciniti, che ha presentato la piattaforma on-line del sito del progetto simulando l’inserimento dei dati di una valutazione.
I consulenti esperti, infine, sono stati condotti nella palestra dell’istituto per assistere all’istallazione del percorso studiato appositamente per questo progetto. Un circuito che sintetizza le funzioni motorie di base e permette di individuare eventuali difficoltà riportate dai ragazzi.
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