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Antichi documenti, cartoline d’epoca, foto, per raccontare la storia dell’intenso rapporto che lega la città di Reggio Calabria alla sua Patrona, la Madonna della Consolazione. E’ quanto propone la mostra “La Consolatrice degli afflitti”, inaugurata ieri mattina presso la filiale di Poste di via Miraglia.
La mostra, il cui titolo è tratto da un’opera del XVIII secolo di Padre Enrico Nava da Reggio, frate dell’Eremo, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Anassilaos, e curata dal collezionista reggino Giuseppe Diaco, con una ricostruzione storica di Tito Tropea, presidente di Anassilaos Giovani.
Presenti alla manifestazione il Direttore della Filiale, Carolina Picciocchi, l’assessore provinciale alla Cultura, Edoardo Lamberti Castronuovo, il curatore della mostra Giuseppe Diaco, il Presidente di Anassilaos Stefano Iorfida, il presidente Anassilaos Giovani Tito Tropea, Mons. Antonino Iachino, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, e il Provveditore agli Studi, Vincenzo Geria.
Leggiamo in un documento di Monsignor Lanza, che fu Arcivescovo di Reggio dal 1943 al 1950: “La storia di Reggio, nei suoi molteplici aspetti individuali e comunitari, è intimamente legata a quella del Quadro della Madonna della Consolazione e del Suo Santuario, in una continua vitale e ineffabile fusione di patrocinio, di culto e di opere, che, se fa di Reggio la “Città di Maria”, fa anche dell’Eremo il “Santuario di Reggio”. La storia di questo Quadro non potrebbe essere compresa senza la storia della nobile “Civitas Regina”, delle sue vicende, dei suoi lutti, delle sue suppliche, dei suoi voti, delle sue pubbliche dichiarazioni e dei suoi solenni impegni , così come la storia di Reggio non avrebbe completo e verace significato se non fosse valutata nella luce del Quadro della Madonna della Consolazione”.
“Le parole di Mons. Antonio Lanza bastano da sole ad indicare il profondo legame che unisce i fedeli reggini al Quadro della Vergine – ha dichiarato il presidente di Anassilaos, Iorfida. Nella lunga storia della Città, e almeno dal 1576-77, tra pestilenze ed epidemie di varia natura, tra incursioni, occupazioni e guerre, tra terremoti e ricostruzioni, i Reggini allorquando – ed era molto spesso – non riuscivano a trovare interlocutori istituzionali, sovrani e governi, si sono sempre rivolti all’unico Interlocutore che ritenevano potesse proteggerli e difenderli, e ciò è avvenuto anche in tempi recenti, se pensiamo alla giornata del 31 luglio del 1970, quando il Quadro fu dal popolo, a forza, portato in processione in Città”.
“Questa esposizione storico-documentale – ha affermato l’assessore Lamberti – ci offre una lettura appassionata di una festa di fede e di popolo il cui rinnovarsi nel tempo contribuisce a radicare sempre di più in noi quel senso di appartenenza ad una comunità senza il quale saremmo uomini senza radici”.
Grande compiacimento per l’iniziativa è stato espresso da Mons. Iachino che ha sottolineato come “la festa dedicata alla Madonna della Consolazione sia tra le più importanti feste religiose d’Italia, le cui celebrazioni richiamano migliaia di fedeli anche dalla Sicilia. La sua imponente processione è un evento particolarmente sentito dai devoti reggini e ne ha sempre caratterizzato la cultura e le usanze”.
“La mostra – ha concluso la responsabile della Filiale di Poste Italiane, Carolina Picciocchi – vuole essere un omaggio sentito alla Patrona della nostra città – a cui è stata dedicata, per l’occasione, anche una speciale cartolina che tutti i visitatori potranno richiedere gratuitamente al nostro sportello filatelico. Qui potranno trovare anche tutti i francobolli dedicati alla Vergine Maria emessi nel corso di questi ultimi anni.”
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