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Le atmosfere magiche delle feste di epoche lontane ritornano ai giorni nostri con fascino immutato nella mostra “Auguri nel tempo” ospitata nel palazzo storico di Poste Italiane di via Miraglia, a Reggio Calabria.
La mostra, tratta dalla collezione privata della giornalista reggina Lucia Federico, è stata inaugurata nei giorni scorsi alla presenza del direttore di filiale Carolina Picciocchi, del prefetto Vittorio Piscitelli, del Prefetto Gaetano Chiusolo, coordinatore della Commissione straordinaria del Comune, dell’assessore provinciale alla cultura Edoardo Lamberti Castronuovo, del Procuratore Federico Cafiero De Raho, e delle altre più alte cariche istituzionali della provincia.
In esposizione biglietti, stampe, calendari, letterine, della seconda metà dell’ottocento e inizio novecento, che in un susseguirsi di immagini dai colori e contorni sfumati, raccontano al visitatore, come in un suggestivo viaggio nella memoria, i piccoli e grandi avvenimenti della storia, l’evoluzione della società, i cambiamenti delle abitudini e della moda, il fluire delle correnti artistiche.
Auguri di carta che stupiscono e sorprendono, perché aprono una finestra su un mondo sconosciuto, qualche volta immaginato, qualche volta incontrato in modo fugace, rovistando nei cassetti dei nonni. Biglietti dai disegni teneri, dalle grafie sbiadite ma eleganti, che incantano con la raffinatezza dei manufatti dell’Epoca Vittoriana, realizzati con merletti di carta oro e argento, frange di seta, intagli, decori.
“Gli storici devono ai collezionisti molto più di quanto ammettiamo. Sono proprio loro a salvare testimonianze che altrimenti andrebbero perse nel baratro della memoria».
E’ quanto afferma lo storico statunitense Arthur M. Schlesinger Jr., il cui pensiero è stato riproposto nel pannello di presentazione della mostra e che contiene una grande verità: senza la curiosità e l’interesse degli appassionati di oggetti antichi, la conoscenza del passato sarebbe molto meno profonda, e tanti piccoli tesori regalatici da epoche lontane sprofonderebbero irrimediabilmente nell’oblio.
Un’idea condivisa da Lucia Federico che ha trasformato un hobby in una collezione unica nel panorama italiano delle raccolte tematiche.
“Al centro dell’esposizione c’è l’universo vittoriano. La mia collezione è, infatti, ricca di biglietti stampati in Inghilterra e negli Stati Uniti tra il 1860 e il 1890 – spiega la collezionista – dopo il primo biglietto di Natale, realizzato a Londra nel 1843 da un’idea di Sir Henry Cole, scrittore, giornalista ed editore, passano circa venti anni prima che l’usanza si diffonda, inizialmente in Inghilterra e in Europa e dopo negli Stati Uniti.
Il primo cartoncino, colorato a mano, presentava un trittico come soggetto: tre immagini affiancate, raffiguranti una famiglia intorno a una tavola imbandita e ai lati le opere di carità. L’illustrazione era accompagnata dall’augurio, diventato ormai un classico: “Buon Natale e felice anno nuovo”. Il biglietto venne poi stampato in 1.000 copie, messe in vendita al costo di uno scellino ciascuno”.
“All’epoca l’idea era piaciuta molto alla Regina Vittoria, che regnò in Inghilterra dal 1837 al 1901. La sovrana iniziò a spedire quei biglietti a parenti, amici e regnanti: e fu proprio grazie a lei che l’usanza dello scambio di auguri divenne popolare. Naturalmente alla diffusione dei biglietti contribuirono anche la nascita del francobollo nel 1840, il famoso “Penny Black” e l’introduzione della busta, che rivoluzionarono il sistema della corrispondenza, poi dal 1860 l’invenzione del processo di cromolitografia che ridusse i costi di produzione delle carte augurali, molto costose fino a quel momento. Intorno al 1880 furono milioni gli invii dei biglietti augurali, tanto che le Poste furono costrette, per ragioni pratiche, a stampare sulle buste l’avvertenza: Spedire presto per Natale”.
A riportare il visitatore indietro nel tempo sono anche i calendari in cromolitografia, di tutte le forme e dimensioni. Tra la fine dell’ottocento e l’inizio Novecento sono uno degli oggetti preferiti dai commercianti, dagli editori dei giornali, dalle prime compagnie di assicurazione, come omaggio da offrire ai propri clienti in occasione delle feste di fine anno. Particolari e inusuali i calendari a forma di ventaglio: in cartoncino, con le varie parti che li compongono tenute insieme da nastri di seta.
Una sezione speciale è stata dedicata ai bambini e al gioco, uno dei soggetti preferiti dagli illustratori dei biglietti augurali dell’ottocento. Un piccolo spazio impreziosito anche da giocattoli e oggetti d’epoca.
“Una mostra per sognare, stupirsi, emozionarsi” – afferma la direttrice della filiale di Poste Italiane, Carolina Picciocchi – ma soprattutto per riscoprire il piacere della comunicazione scritta. Ogni anno la nostra azienda rinnova la tradizione delle “letterine di Natale”, che oggi coniuga con l’innovazione, coinvolgendo i bambini delle scuole elementari. Un’occasione per sottolineare, ancora una volta, l’importanza della posta che permette a tutti di comunicare le proprie emozioni con una lettera”.
La mostra resterà aperta fino al 7 gennaio prossimo, dalle ore 9 alle ore 19, affidata alla tutela dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
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