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di Giuseppe Toscano
Una prova di grande maturità e anche di grande civiltà. Il terzo settore sfila sul Corso Garibaldi di Reggio, gridando la propria preoccupazione. I tagli alle spese, le decurtazione dei fondi di cui si sente continuamente parlare, stanno mettendo in seria difficoltà l’intero comparto dei servizi alla persona.
Il privato sociale annaspa, mentre i suoi dipendenti vivono nell’angoscia di non poter ricevere gli stipendi. A volte passano anche tre-quattro-cinque mesi tra la corresponsione di una mensilità e la successiva. I nuclei familiari sono sotto scacco. Le case famiglia, i centri di accoglienza, i presidi riabilitativi sono sotto scacco. La condizione di precariato appesantisce il passo, impedendo qualsiasi tipo di programmazione. Impedendo, addirittura, la speranza. Andando avanti di questo passo molte realtà rischiano il tracollo, probabilmente la chiusura. Forse gli inquilini dei palazzi e la grigia burocrazia non sanno neppure quali siano le realtà che soffrono; probabilmente agli stessi inquilini dei palazzi e alla stessa grigia burocrazia sfugge il valore e la portata dei servizi, portati avanti da cooperative e associazioni di volontariato. Sono servizi rivolti a chi vive pesanti condizioni di disagio, di marginalità, di indigenza, sono servizi rivolti agli ultimi degli ultimi e proprio per questo privi, secondo le loro signorie, di “potere di acquisto”.
Non è un mistero che fino ad oggi l’erogazione dei contributi e dei finanziamenti è spesso stata fatta passare come un “favore”, che l’anima buona di turno si è sentita in dovere di elargire. Ma che favore d’Egitto. In ballo ci sono diritti e i diritti non possono essere concessi a favore. Dopo lunghissimi decenni di sfilacciamento totale, il terzo settore ha finalmente deciso di compattarsi. Le realtà sociali hanno compreso la gravità del momento, decidendo di avviare una stagione di battaglie in difesa dei diritti. Nella mattinata di oggi è andata in scena la prima manifestazione del nuovo corso. <<Questa non è – ha detto Luciano Squillaci, autentica anima del movimento – una manifestazione contro, ma una manifestazione per- Per i diritti, per la difesa dei lavoratori, per la garanzia di servizi che devono avere riconosciuta piena dignità>>.
Senza enfasi alcuna si può affermare che, con il corteo di Reggio Calabria, è stata scritta una pagina storica. Da questo momento in poi niente dovrà e potrà essere più come prima.
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