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La tragica morte di Matteo Armellini, giovane operaio che lavorava al Palasport Pentimele di Reggio Calabria alla costruzione del palco per il concerto di Laura Pausini, ripropone con forza in tutta la sua drammaticità ed urgenza la questione della sicurezza del lavoro e della tutela dei lavoratori.
In Italia sono tanti, troppi i caduti sul lavoro. Ciò è determinato da due fattori che rappresentano una miscela esplosiva e devastante: l’aumento dello sfruttamento dei lavoratori costretti a ritmi di lavoro pesantissimi, assurdi ed impossibili e la caduta verticale dei livelli di sicurezza e di salvaguardia sui cantieri.
Ogni anno oltre mille lavoratori perdono la vita in quelli che non possono più essere definiti semplici incidenti, ma rientrano ormai nella categoria degli omicidi colposi causati dal perseguimento del massimo profitto anche a costo di sacrificare la vita dei lavoratori.
Tutto ciò è davvero inaccettabile. Non basta partecipare al dolore e al lutto se poi non si fa niente per migliorare la situazione dei lavoratori, dando sicurezza e dignità a chi svolge attività che si trasformano in trappole mortali.
La verità è che in questo paese non c’è più il dovuto e necessario rispetto nei confronti degli operai e dei lavoratori, che sono tornati ad essere carne da macello come avveniva nell’ottocento.
Ed è davvero incredibile che, invece di promuovere una politica incentrata sulla prevenzione e sulla sicurezza del lavoro, il governo Monti, continuando l’opera demolitoria della destra berlusconiana, nell’ambito del decreto semplificazioni tenti di mettere in discussione le norme sulla salute e sulla sicurezza, prevedendo addirittura di abbassare i livelli dei controlli e delle tutele.
Al danno si aggiungerebbe la beffa. Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di effettuare un profondo ripensamento sulla materia e di cancellare quelle misure che vanno nella direzione sbagliata, ponendo concretamente mano ad una politica di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Come Comunisti Italiani partecipiamo al profondo dolore dei familiari per l’ingiusta e tragica scomparsa del giovane operaio Matteo Armellini e chiediamo che si faccia piena luce sulle cause del crollo del palco, individuando e colpendo in modo esemplare i responsabili di questa tragedia che colpisce tutti coloro che hanno a cuore la vita delle persone e i diritti e la dignità dei lavoratori.
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