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Qualche giorno fa, esattamente il 15 gennaio, vi è stata la ricorrenza del quinto anniversario del tragico incidente, avvenuto nelle acque dello stretto di Messina, nel quale persero la vita quattro innocenti lavoratori del mare in servizio presso l’aliscafo delle Ferrovie dello Stato “Segesta Jet”, vale a dire il comandante Sebastiano Mafodda e i tre componenti dell’equipaggio Palmiro Lauro, Marcello Sposito e Domenico Zona.
Quattro caduti sul lavoro che – purtroppo, come è sistematicamente avvenuto per le tantissime morti bianche che si susseguono senza sosta nel nostro paese – sono stati frettolosamente dimenticati.
Noi Comunisti, al contrario, riteniamo doveroso inchinarci alla memoria delle quattro vittime e, nel ricordo di questi involontari eroi, ci associamo al dolore, mai sopito, delle singole famiglie colpite dai gravissimi lutti.
Alle 17.53 di quel nefasto 15 gennaio 2007 si verificò una tragedia che, come spesso accade in Italia, era abbondantemente annunciata: quattro morti vittime di un sistema iniquo e famelico che mette al primo posto il massimo profitto, calpestando sicurezza, diritti, dignità e, addirittura, vite umane.
A cinque anni dall’incidente, vi sono stati pochi cambiamenti: i lavoratori del mare hanno sempre meno certezze e i pendolari dello stretto di Messina sono, sostanzialmente, sempre più abbandonati.
Possiamo, con grande amarezza ed estremo realismo, affermare che il sommo sacrificio dei quattro uomini del Segesta Jet non ha prodotto alcuna seria prospettiva per i territori, i lavoratori marittimi e le popolazioni delle due sponde dello stretto.
In tal senso, pensiamo che sia necessario ed indispensabile aprire, nell’ambito della grande attualissima vertenza dei trasporti nel meridione, uno specifico capitolo relativo allo Stretto: scomoda per tanti, ma cartina di tornasole per verificare il reale impegno delle amministrazioni locali e dei governi regionale e nazionale.
Tutti soggetti, fino ad oggi, assolutamente assenti e latitanti.
Mettendo da parte, in questa circostanza, qualsiasi facile polemica, siamo convinti che sarebbe il modo migliore per onorare la memoria degli innocenti Sebastiano Mafodda, Palmiro Lauro, Marcello Sposito e Domenico Zona.
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