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Lo stucchevole comunicato del gruppo PDL a Palazzo S. Giorgio, con il quale, nei fatti, veniamo accusati di essere parte integrante di una trama demagogica e scandalistica finalizzata a ordire, insieme ad altri soggetti, un complotto per destabilizzare l’amministrazione comunale di Reggio Calabria, evidenzia, ancora una volta, l’assoluta miopia politica nella quale è impantanato il PDL reggino.
Siamo, ormai, alle tipiche logiche da fine impero.
Non si possiede più, la lucidità necessaria per comprendere che sta miseramente crollando il castello di sabbia che rappresentava un sistema di potere arrogante e senza regole.
Non si vuole comprendere che si sta chiudendo, nel peggiore dei modi, una stagione politica e amministrativa.
Infatti, un dato è certo e incontrovertibile: il Ministero dell’Interno ha, finalmente, deciso di mandare la Commissione di accesso agli atti del Comune di Reggio Calabria.
Questo serissimo provvedimento amministrativo che, chiariamolo una volta per tutte, non è affatto un premio per gli amministratori, nasce, evidentemente, per svolgere un’attenta verifica riguardo i gravissimi episodi che hanno caratterizzato la vita amministrativa dell’ente comunale.
Del resto, le presunte pesantissime infiltrazioni mafiose nelle società miste, a partire dalla Multiservizi, sono state limpidamente evidenziate nelle indagini della DDA di Reggio Calabria.
Il quadro che è uscito da quelle inchieste è, allo stesso tempo, tragico, desolante e deprimente.
Lo abbiamo sempre detto e, oggi più che mai, ne siamo totalmente convinti: il coacervo di tutti gli interessi della ‘ndrangheta si trova nelle società miste.
E’ una precisa considerazione che abbiamo, pubblicamente, evidenziato ben prima delle scoperte giudiziarie.
Infatti, abbiamo sistematicamente ribadito che il Comune deve salvaguardare tutti i posti di lavoro e, un attimo dopo, uscire dal letamaio rappresentato dalle società miste.
La città, non bisogna negarlo, sta vivendo una stagione brutta e difficile.
Il buco finanziario causato da una pessima amministrazione è lo specchio di una città che, anche, nei suoi gangli del potere istituzionale è drammaticamente intrisa di infiltrazioni mafiose e di malaffare.
La ‘ndrangheta, ormai, da troppo tempo ha messo le mani sulla città azzannando voracemente tutti i business, piccoli e grandi, e determinando ogni scelta in qualunque settore.
Pertanto, per il bene e il futuro di Reggio, auspichiamo che la Commissione d’accesso agli atti possa lavorare serenamente e senza alcuna pressione di sorta.
Per quanto ci riguarda, ribadiamo che l’unico sbocco naturale, finalizzato alla ricostruzione etica e amministrativa della città, è inevitabilmente rappresentato dallo scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria.
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