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La brillante operazione denominata “Sistema”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e dal Comando provinciale dei Carabinieri, ha evidenziato, in maniera drammaticamente cruda e inquietante, il gravissimo livello di pericolosità e di penetrazione delle cosche della ‘ndrangheta reggina all’interno della politica e delle Istituzioni, con particolare riferimento al Comune di Reggio.
Un dominio e controllo del territorio spavaldo e assoluto come emerso dalle intercettazioni e dagli stralci investigativi.
L’inchiesta “Sistema” ha, tra l’altro, messo in luce la squallida vicenda relativa all’attività di un consigliere e assessore comunale della scorsa legislatura, eletto nella lista “Per Scopelliti Sindaco”, Dominique Suraci, il quale, secondo quanto riportato dagli investigatori, ha fatto da tramite per fare stipulare una convenzione tra un’azienda gestita dai soggetti arrestati e una società mista del Comune.
Guarda caso, ancora una volta, in tutti gli intrighi e le collusioni della città compaiono, come sempre, le melmose società miste che, bisogna ricordarlo, secondo quanto dichiarato dai collaboratori di giustizia, sarebbero nella piena e totale disponibilità di ben determinate famiglie e cosche mafiose della città.
Tutto ciò fa risaltare il vergognoso paradosso, che noi Comunisti Italiani abbiamo più volte denunciato, rappresentato dal fatto che il Comune di Reggio è, praticamente, in società e in affari con la ‘ndrangheta. Purtroppo, questo andazzo prosegue, nonostante le numerose inchieste della Magistratura che hanno evidenziato questa tragica realtà sulla quale non vi è stata nessuna parola o presa di posizione da parte del sindaco Arena e della sua giunta per fare ritornare nell’alveo della legalità le suddette società.
La ‘ndrangheta sceglie, candida, vota ed elegge i suoi rappresentanti senza alcuna reticenza e con un’arroganza assoluta.
In tal senso, dagli atti dell’inchiesta “Sistema”, appare inquietante il ruolo di Pasquale Morisani (PDL), attuale assessore ai Lavori Pubblici della giunta comunale.
Gli atti dell’indagine evidenziano in maniera chiara e incontrovertibile, basta leggere le intercettazioni, i rapporti tra Morisani e Santo Crucitti, il presunto capo indiscusso della cosca di Condera e Pietrastorta. Questa contiguità è evidenziata nell’ordinanza del Gip, il quale afferma che “Morisani è il candidato di riferimento della cosca Crucitti”.
Con siffatte parole, in una città normale di un paese normale, un assessore coinvolto in una vicenda di tal misura si sarebbe immediatamente dimesso e, comunque, se non l’avesse fatto sarebbe stato immediatamente revocato da un qualsiasi sindaco, degno di tale carica.
Purtroppo, Reggio non è una città normale e, quindi, Pasquale Morisani pensa di far finta di nulla.
Tutto ciò è, evidentemente, inaccettabile e rappresenta uno sfregio alle più elementari regole democratiche e una violenza alle Istituzioni.
Pertanto, chiediamo le immediate dimissioni dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici Pasquale Morisani pesantemente tirato in ballo nell’inchiesta “Sistema” e invitiamo la DDA a proseguire nel lavoro investigativo finalizzato scoperchiare la palude melmosa che ricopre il Comune di Reggio Calabria.
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