Questo post é stato letto 21260 volte!
Martedi 19 marzo le organizzazioni del Terzo Settore cittadino fermeranno i servizi in gestione per conto del Comune e scenderanno in piazza per manifestare a favore dei diritti dei più deboli della città.
Non possiamo non cogliere il loro messaggio disperato di aiuto come la sacrosanta richiesta che proviene da coloro che, più di altri, stanno pagando l’ingiusto ed inaccettabile prezzo del disastro finanziario del Comune di Reggio Calabria provocato dal centrodestra reggino.
La città non può fare a meno dei servizi alla persona che vengono quotidianamente offerti dagli Enti del Terzo Settore. La chiusura di questi servizi rappresenterebbe la morte sociale e civile di Reggio Calabria.
Chiediamo ai Commissari straordinari ciò che abbiamo ripetutamente e con forza già chiesto all’ex Sindaco Arena: i servizi sociali meritano attenzione prioritaria ed una corsia preferenziale in quelle che devono essere le politiche di risanamento finanziario necessarie per ricostruire il bilancio comunale dopo gli sprechi e le gestioni disinvolte del centro destra. Il rispetto delle leggi e delle norme di bilancio, nella situazione straordinaria in cui ci hanno irresponsabilmente portati, non può e non deve condurre al sacrificio di poveri, disabili e anziani, i quali non possono essere formalmente considerati alla stregua di “altri servizi essenziali”, se non addirittura subordinati agli stessi.
Diversamente, si rischierebbe di “fare parti uguali fra diseguali”, cioè realizzare una profonda ingiustizia sociale.
Ma i Commissari comunali non sono, certamente, gli unici attori istituzionali chiamati, in questo momento, ad evitare la chiusura dei servizi: la Regione Calabria intervenga rapidamente a saldare l’enorme debito maturato nei confronti del Terzo Settore.
Non è accettabile che coloro che hanno causato la drammatica condizione dei servizi sociali, e che oggi governano la Regione Calabria, facciano finta di niente, lasciando ai Commissari Comunali la responsabilità di far chiudere i servizi.
Chiediamo un immediato intervento del Presidente della Regione Scopelliti al fine di scongiurare la chiusura dei servizi sociali cittadini.
Non basta comunicare solidarietà e vicinanza agli operatori del Terzo Settore ed alle famiglie degli utenti dei servizi: servono i fatti nel rispetto degli impegni che, fin’ora, sono stati puntualmente disattesi. Basti pensare al protocollo Arena firmato nel dicembre 2011, mai rispettato, servito esclusivamente ad illudere gli operatori.
Inoltre, l’emergenza non può distoglierci dall’avviare un serio percorso di programmazione finalizzato a rendere efficiente e solido un sistema di servizi alla persona, attraverso politiche di collaborazione ed integrazione degli interventi messi in campo dai vari attori locali, le cui risorse finanziarie ed umane dovranno costituire una autentica rete di sostegno e di aiuto alla città.
Crediamo fermamente nella possibilità di realizzare, come in altre realtà è stato fatto, un sistema di Politiche sociali in cui l’intervento pubblico sia affiancato dal privato sociale, in un progetto di sostegno e di tutela della persona non soltanto di tipo assistenziale e sanitario, ma che punti anche alla formazione ed alla integrazione sociale e culturale.
Adesso, però, si eviti, a tutti i costi, la chiusura dei servizi. In tal senso, facciamo appello al senso di responsabilità istituzionale ed umana, al fine del reperimento delle risorse necessarie a scongiurare quella che sarebbe una vera e propria macelleria sociale. A perdere sarebbe l’intera città.
Questo post é stato letto 21260 volte!