Reggio Calabria, il PD ama Reggio ed è dalla parte degli interessi della città

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Nel tentativo di occultare di fronte all’opinione pubblica le gravi responsabilità che portano l’Amministrazione comunale e la coalizione del centro destra, per colpa delle quali si rischia lo spostamento da Reggio Calabria della sede centrale dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, i gruppi politici che fanno capo al centro destra cittadino non hanno trovato di meglio che prodursi in un vergognoso quanto improvvido attacco nei confronti del PD.

Invece di operare con senso di responsabilità, così come la situazione richiederebbe e come ha fatto nei giorni scorsi il PD, al fine di scongiurare lo spostamento dell’Agenzia da Reggio, hanno scelto la strada, evidentemente a loro più congeniale, del buttarla irresponsabilmente in caciara.

E’ bene pertanto essere chiari su come stanno effettivamente le cose e su chi doveva assumere decisioni per soddisfare le richieste avanzate già da mesi dai vertici dell’Agenzia e non lo ha fatto.

Ci chiediamo dov’erano e quali iniziative hanno assunto i rappresentanti del centro destra nazionale e locale quando è stata presentata la Relazione sull’attività svolta nel 2011 dall’Agenzia Nazionale, nella quale si legge testualmente che: “In considerazione delle oggettive difficoltà di collegamento, ferroviario e aereo, legate alla localizzazione della sede di Reggio Calabria, l’Agenzia ha proposto di modificare l’individuazione della sede principale indicando:

-in via principale la città di Roma, ove si trovano le altre istituzioni dello Stato e hanno sede i membri del Consiglio direttivo dell’Agenzia;

-in via subordinata la città di Palermo, considerato che attualmente più del 43,6% dei beni definitivamente confiscati si trova localizzato in Sicilia e poco meno di un ⅓ nella sola provincia di Palermo”.

Ai rappresentanti del centro destra chiediamo, inoltre, se corrisponde al vero quanto affermato dal Direttore dell’Agenzia Nazionale, Prefetto Giuseppe Caruso, davanti alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della mafia nel corso dell’audizione dello scorso 18 gennaio, dove ha riferito che “la struttura dell’Agenzia di Reggio, messa a disposizione in comodato d’uso gratuito dal Comune di Reggio Calabria, è assolutamente inidonea ad ospitare la sede principale”, aggiungendo che: “proprio questa mattina sono stato contattato dall’amministrazione comunale che mi ha comunicato che dobbiamo pagare alcune somme connesse agli oneri di gestione e di manutenzione”.

Ed a proposito della possibile individuazione per la sede di Reggio Calabria di una possibile alternativa alla sistemazione attuale nel capoluogo reggino, così ha commentato: “(…) non ho trovato un’alternativa decorosa (…). Addirittura, sono stato boicottato: molto probabilmente, infatti, dovremo lasciare l’appartamento (in parte gestito da un prete per un’associazione)… Questo è uno dei tanti motivi per cambiare sede”.

La realtà che emerge è dunque un’altra ed è ben diversa da quella che gli improvvidi rappresentanti del centro destra reggino hanno tentato di contrabbandare.

La realtà dice che il sindaco Arena e l’Amministrazione comunale, con i loro colpevoli atteggiamenti, hanno fornito più di una motivazione perché venisse avanzata la richiesta di spostamento da parte dei vertici dell’Agenzia. In particolare:

–          l’Amministrazione comunale, invece di trovare soluzioni idonee, ha addirittura chiesto all’Agenzia il pagamento di somme connesse agli oneri di gestione e manutenzione, evidentemente nella spasmodica ricerca di raschiare anche il fondo del barile per recuperare parte delle risorse economiche precedentemente sperperate.

–          Il Sindaco Arena e l’amministrazione comunale fino ad oggi non hanno soddisfatto la richiesta avanzata  dai vertici dell’Agenzia di avere un’immobile adeguato e idoneo alla sede principale dell’Agenzia.

Il PD, da parte sua, non aveva bisogno e non ha atteso le sollecitazioni di un centro destra che, forse, riteneva di ovviare con questa cortina fumogena alle sue pesanti responsabilità venute a galla. Ed ha, difatti, presentato già la scorsa settimana una Interrogazione Parlamentare sottoscritta da tutti i Deputati calabresi con la quale si chiede al governo che:

–          la sede centrale dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, localizzata nel 2010 a Reggio Calabria per la sua particolare valenza simbolica nella lotta alla criminalità organizzata, venga mantenuta nel capoluogo reggino, evitando qualsiasi incertezza operativa e soprattutto che si possa rimettere in discussione una scelta fondamentale nell’attività di contrasto al crimine mafioso;

–          assuma le iniziative utili per la pronta e definitiva risoluzione di tutte le questioni di carattere logistico-organizzativo affinché le risorse umane e professionali afferenti all’Agenzia Nazionale possano essere messi nelle condizioni di operare con la massima serenità ed efficienza;

–          operi i passi necessari nelle opportune sedi istituzionali, centrali e periferiche, per migliorare i collegamenti viari e la raggiungibilità del capoluogo reggino.

Dunque, sarà bene che il centro destra esca dalla fiction e torni alla realtà, occupandosi seriamente della questione, se ne ha voglia e capacità.

E lo potrà fare con qualche credibilità se è in grado, anzitutto, di rispondere con dati di fatto ai quesiti posti dai vertici dell’Agenzia e a soddisfare concretamente e non con le tardive e poco credibili enunciazioni alle richieste loro avanzate.

Il PD ama Reggio ed è dalla parte degli interessi della città. Spetta al centro destra dimostrare con i fatti di non tradire e prendere in giro anche su questo i cittadini di Reggio.

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Author: Cristina

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