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“La società sportiva è il luogo dell’educazione“. Un’affermazione del Prof. Vittorio Ferrero, formatore Csi ed autore del libro “Di buona lena”, ma soprattutto una bellissima esperienza, pienamente e quotidianamente testimoniata in tantissime società sportive dei nostri oratori.
Martedì scorso, presso l’auditorium Lucianum, il Csi di Reggio Calabria ha vissuto un momento significativo nel suo progetto formativo rivolto alle parrocchie e agli oratori del territorio. L’educazione e la formazione della persona attraverso lo sport sono da sempre gli obiettivi cardine del Csi che in Provincia di Reggio Calabria conta oltre sessanta Parrocchie affiliate.
Proprio per rimarcare la centralità della persona e l’attenzione ai valori dell’educazione,il Csi reggino, ha deciso di puntare con decisione su di un progetto formativo che coinvolga tutti i responsabili delle parrocchie che nella stagione sportiva corrente partecipano al Trofeo polisportivo Oratorio Cup . Un momento importante di questo itinerario è stato l’incontro di Martedì scorso guidato sapientemente dal prof. Vittorio Ferrero.
Ad introdurre la serata il Presidente del Csi di Reggio Calabria Paolo Cicciù< Occorre potenziare il ruolo della comunità educante, promuovere una sorta di “patto educativo”tra la parrocchia, l’associazionismo e il territorio. Un patto che preveda un percorso dal doppio binario: uno a favore dei ragazzi, finalizzato alla loro educazione e crescita. Occorre sviluppare una relazione educativa che aspiri al successo in termini di costruzione di legami stabili e duraturi con il territorio e la comunità locale presuppone, come detto, l’intervento della “comunità educante”.
Tale intervento ha bisogno di luoghi ben definiti, sia dal punto di vista strutturale che formale. Luoghi riconoscibili, ben individuabili, aperti e accoglienti, capaci di generare possibilità, relazioni, azioni e interventi volti al protagonismo giovanile> Pietro Inuso, Direttore Area Formazione Csi Reggio Calabria, ha illustrato il percorso formativo Csi nel 2011.<Saranno promossi due itinerari formativi, uno per gli allenatori e uno per i dirigenti. Gli incontri si concluderanno a Giugno con il Campus Formativo CSI>
Il Prof. Vittorio Ferrero Allenatore,Docente e Direttore della scuola Nazionale per Dirigenti CSI, ha ripercorso gli aspetti più importanti del binomio sport – educazione<Quando accettiamo un ragazzo nelle fila di una nostra società sportiva è come se firmassimo un contratto con cui ci impegniamo a fare del nostro meglio per farlo crescere bene. Questo contratto, finora sempre sottinteso, mi piacerebbe trovasse una formulazione reale. Lo sogno da sempre: un “contratto educativo” chiaro e preciso da far firmare all’inizio della stagione ai ragazzi, ai dirigenti, agli allenatori, con poche regole semplici ma vincolanti sotto il profilo educativo, in calce alle quali apporre una firma che abbia il valore di un impegno solenne a rispettarle. Vale la pena provarci. Alzi la mano qualcuno che non ne sente il bisogno.
Poco alla volta ci arriveremo, non è impossibile. Al riguardo, l’autore del Piccolo principe, Antoine de St. Exupéry, ci illumina e ci suggerisce che: “Se vuoi costruire una nave, non chiamare prima di tutto gente che procuri il legname, che prepari gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare il lavoro. Prima invece sveglia negli uomini la voglia di navigare”.Così vale per noi. Spesso, quando dobbiamo promuovere un’attività sportiva, un campionato, un torneo ci preoccupiamo, prima di tutto del campo sportivo, della palestra, degli arbitri, delle iscrizioni delle squadre…La nostra preoccupazione è sempre ed esclusivamente sull’efficienza organizzativa. È una buona cosa, ma non basta. I valori organizzativi devono interagire dialetticamente con quelli educativi e morali, assegnando il primato a questi ultimi.
Prima di organizzare un torneo, un campionato, occorre risvegliare negli educatori, nei dirigenti… la voglia di educare facendo sport. Nella misura in cui i ragazzi e i giovani sapranno raccogliere questo valore educativo lo sapranno anche mettere al posto giusto nella loro vita. Non compie tutto il suo dovere chi organizza soltanto campionati. Gli atleti, siano essi ragazzi o giovani, non sono semplici “clienti” secondo le regole del mercato. L’adesione a una “missione”, ad una appartenenza, non può essere astratta. Lo sport spettacolo deve lasciare il posto allo sport educativo.
Lo sport, quando diventa gioco, è un formidabile strumento di educazione, ma per sfruttare queste sue qualità ha bisogno di educatori motivati e competenti e capaci di lavorare di concerto con la famiglia, con la scuola, con le parrocchie, con chiunque sia interessato a lavorare per l’educazione. In un contesto sociale così debole dal punto di vista delle opportunità di educazione e formazione per le giovani generazioni, l’associazionismo sportivo costituisce senza dubbio un impegnativo banco di prova, una sfida positiva e di enorme utilità per la società civile.
Dobbiamo però offrire, insieme con l’opportunità di fare sport, che è già una cosa importante, un bene ancora più prezioso: la fonte della speranza che non delude e che fa credere nella vita.> Dopo l’intervento del prof. Ferrero, il Presidente Paolo Cicciù, ha dato appuntamento a tutti per gli incontri formativi settimanali che si terranno ogni Martedì sera presso i locali della Parrocchia di S. Lucia.
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