Reggio Calabria, il Coordinamento Terzo settore sulla difficile situazione delle politiche sociali comunali

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coordinamento provinciale terzo settore
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Lo stillicidio di questi giorni relativo ai continui rinvii della decisione relativa all’ipotesi di scioglimento del Consiglio Comunale rischia di paralizzare l’intera attività amministrativa, con conseguenze di enorme gravità per il mondo del Terzo Settore e delle politiche sociali.

Infatti, nonostante in questi giorni il Comune abbia provveduto a mettere in pagamento la mensilità di maggio relativa ai servizi correnti, con l’impegno di pagare entro 15 giorni anche la mensilità di giugno, purtroppo la sofferenza per le cooperative e le associazioni che gestiscono servizi rivolti alle fasce deboli della città, è tutt’altro che risolta.

Esiste infatti un credito pregresso, ormai cristallizzato e pari a circa 5 milioni di euro, rispetto al quale ogni ipotesi di soluzione si infrange con la “precarietà” del momento politico che stiamo vivendo.

Le organizzazioni del Terzo Settore infatti attendono il pagamento di crediti relativi a parte del 2010 e del 2011, crediti che evidentemente mettono ancora oggi a serio rischio di sopravvivenza i servizi.

Il pagamento del corrente, infatti, peraltro al momento in ritardo di 3 mensilità (settembre escluso), da un lato riguarda solo una parte degli enti interessati (quelli che gestiscono servizi continuativi), e dall’altro costituisce una “pezza” utile a garantire la momentanea sopravvivenza, ma non consente né di rientrare con gli stipendi arretrati degli operatori (alcuni di oltre 8 mensilità), né di pagare fornitori e tasse arretrate.

In particolare su quest’ultimo punto occorre denunciare con forza il drammatico paradosso che molti responsabili di organizzazioni del terzo settore si trovano a dover affrontare personalmente problemi penali ed amministrativi, perché non hanno potuto provvedere al pagamento di tasse e/o contributi previdenziali a causa dei ritardi nell’erogazione delle spettanze dovute.

L’esposizione con le banche è ormai giunta a livelli insostenibili, con ogni conseguenza in ordine agli interessi passivi che gravano interamente sulle cooperative e sulle associazioni, considerando che, se e quando, il Comune pagherà gli arretrati lo farà senza aggiunta di interessi e sanzioni (salvo decreti ingiuntivi in atto).

Di fronte alla drammaticità del momento, ogni possibile soluzione, che pure avevamo immaginato, anche attraverso l’intervento di Istituti bancari specializzati, si infrange con la precarietà che la “non decisione” sullo scioglimento sta determinando.

Abbiamo sempre detto, e lo ribadiamo a chiare lettere, che non ci interessa intervenire nel dibattito in corso tra i “pro” e i “contro” scioglimento. Riteniamo che le Istituzioni competenti abbiano tutte le informazioni necessarie per assumere la decisione più giusta. Denunciamo però che questo stato di inerzia, che si sta protraendo oltre ogni dire, mette in seria difficoltà un settore già fortemente provato negli ultimi anni. Per tale motivo, pur riconoscendo la gravità delle conseguenze che potrà avere la decisione, qualunque essa sia, auspichiamo che venga assunta immediatamente, consentendo alla società civile della città di riavere un interlocutore certo, Commissario o Sindaco che sia.

Il Portavoce del Coordinamento

    Avv. Luciano Squillaci

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Author: Cristina

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