Reggio Calabria, il Comune non rispetta l’accordo: Terzo Settore in ginocchio

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coordinamento provinciale terzo settore
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Lo scorso lunedì si è svolta una riunione delle Coordinamento del Terzo Settore ambito comunale di Reggio Calabria, durante la quale si è stabilito di proclamare ancora una volta lo stato di agitazione delle organizzazioni senza fini di lucro che gestiscono servizi sociali per conto del Comune di Reggio Calabria.

Come è noto lo scorso dicembre, a seguito delle veementi proteste del Coordinamento per i mancati pagamenti che stavano ponendo a rischio la stessa sopravvivenza dei servizi, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Comune di Reggio Calabria e lo stesso Coordinamento, che prevedeva il pagamento puntuale delle mensilità correnti a far data da settembre 2011, ed il rientro rateizzato per i crediti pregressi con una prima erogazione entro il 31 marzo pari al 30% dell’intero credito (circa 1milione 600 mila euro su un totale di 5 milioni di euro).

Dopo avere ottemperato al pagamento del corrente per le ultime 4 mensilità del 2011, il Comune non ha più saldato alcuna fattura e, ciò che è peggio, non ha provveduto al pagamento del 30% del credito pregresso, cosi come stabilito dal protocollo sottoscritto.

A seguito di numerosi ed accorati appelli, l’amministrazione comunale, in persona del Sindaco (al quale va dato atto di avere sempre mantenuto costante il dialogo con il Coordinamento) ha incontrato le organizzazioni del terzo settore a Palazzo San Giorgio giovedì 5 aprile. In tale occasione il primo cittadino ha confermato quanto si temeva: il Comune non può far fronte agli impegni assunti per carenza di liquidità.

Il protocollo è pertanto da considerarsi carta straccia!

Ciò nonostante il Sindaco ha assicurato i presenti che già dal giorno seguente l’ufficio ragioneria avrebbe mandato in banca la mensilità di gennaio ed il saldo di una parte minimale del pregresso relativo ad alcuni progetti già conclusi. Allo stesso tempo ha affermato che il pagamento del 30% previsto dal protocollo sarebbe iniziato a partire dalla settimana successiva a quella di Pasqua e si sarebbe completato entro il mese di maggio.

Le organizzazioni presenti, per quanto sconcertate dal mancato rispetto degli accordi, che determina di per sé non pochi problemi considerando la pesantissima esposizione debitoria degli enti, si sono riservate in quella sede di svolgere opportune valutazioni sulla base dei pagamenti che sarebbero stati effettuati il giorno seguente.

Nonostante le rassicurazioni, però, il Comune non ha provveduto neanche a quel pagamento minimo che il Sindaco aveva preannunciato!

Ad oggi pertanto il credito delle organizzazioni del Terzo Settore continua inesorabilmente ad aumentare superando i 6 milioni di euro, mentre gli operatori, che quotidianamente proseguono nel proprio servizio, vedono aumentare le mensilità non retribuite, e con esse i propri problemi economici e familiari.

Durante la Pasqua non sono stati pochi gli enti che hanno dovuto fare ricorso alle donazioni caritatevoli per garantire un minimo di dignità alle persone verso cui erogano i servizi ed agli stessi operatori, che hanno ormai varcato la soglia della povertà.

Il Coordinamento ritiene che allo stato non è più possibile continuare a garantire i servizi sulle spalle degli enti e dei lavoratori che di fatto continuano ad operare senza il minimo riconoscimento della propria dignità professionale ed umana.

E’ divenuto inoltre ormai insostenibile l’indebitamento delle organizzazioni del terzo settore che hanno dovuto fare fronte con garanzie personali degli stessi presidenti ed amministratori per garantire la continuità assistenziale a migliaia di cittadini reggini appartenenti alle cosiddette fasce deboli della nostra società.

Pertanto, nel proclamare lo stato di agitazione, il Coordinamento preannuncia ai cittadini ed all’amministrazione che, se non interverranno provvedimenti immediati e concreti atti a produrre risultati tangibili e rilevanti, dal prossimo 1 maggio verranno avviate le procedure di interruzione dei servizi.

In questi giorni il Coordinamento provvederà ad incontrare le rappresentanze sindacali e dei lavoratori al fine di definire le corrette procedure per la sospensione delle attività.

Medesimo avviso verrà rivolto alla stessa amministrazione che, considerando la delicatezza dei servizi rivolti a minori, anziani, disabili, detiene la responsabilità ultima dell’assistenza.

Nel frattempo, ovviamente, gli enti proseguiranno le azioni legali e le azioni di lotta e sensibilizzazione della cittadinanza già precedentemente avviate.

In tal senso il Coordinamento ritiene assolutamente necessario ribadire che la tutela dei diritti dei più deboli e dei più fragili non può non rappresentare una priorità per una società che intende definirsi civile.

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Author: Cristina

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