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Apprendiamo con parziale soddisfazione che il Sindaco Raffa si è fatto carico di rassicurare i cittadini di Reggio Calabria sul destino della Fontana bronzea di Piazza Castello, prendendo un impegno sul suo futuro, ed auspichiamo di potere vedere presto la fontana nuovamente nel suo sito originale, o anche a fare compagnia alle “tre fontane” sorelle.
Detto questo, non abbiamo motivo di non credere alle parole del Sindaco, o meglio alla sua buona fede, ma certo lascia perplessi il fatto che dopo quasi un mese dalla prima denuncia ufficiale ai giornali e 18 giorni dall’articolo/inchiesta di un noto quotidiano reggino, solo successivamente all’annuncio della presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica qualcuno si degni di rispondere al quesito posto dai cittadini. Se la risposta era così semplice, perché aspettare tanto? E in più, dopo tanto tempo, è accettabile che il Sindaco si limiti a dichiarare di avere interpellato altra persona e di sapere tramite la stessa che il bronzo è nella “sede comunale” (cosa si intende per sede comunale, poi, è tutto da chiarire)?
In un mese di tempo il primo cittadino avrebbe potuto, anzi dovuto, recarsi personalmente a vedere dove è la fontana e dichiarare ” è in quel posto perché l’ho vista io!”. Invece, in perfetto stile “ti dico che mi hanno detto” tipico della politica nostrana, ecco l’ennesima dichiarazione fumosa: “… la fontana si trova al sicuro nella sede comunale. A tal proposito, infatti, ho sentito l’architetto Alberto Di Mare, allora Responsabile Unico del Procedimento e Direttore dei lavori per gli interventi di riqualificazione della piazza”. Quindi il Sindaco “sa” perché “glielo ha detto l’architetto” e noi dovremmo sapere perché “ce lo ha detto il Sindaco che lo ha saputo dall’architetto”? Noi vogliamo crederci, ma se qualcuno pensa di potere continuare a gestire la cosa pubblica (compresi i monumenti) in questo modo si sbaglia di grosso.
Siamo stati costretti a presentare un esposto alla Procura proprio a causa della scarsa (praticamente assente) trasparenza di questa amministrazione comunale; sarebbe bastato rispondere subito (e per conoscenza diretta della cosa) ai ripetuti appelli dei cittadini, per evitare questa querelle. Tutti i giorni leggiamo sui giornali comunicati stampa di solidarietà con questo, attacchi a quello, complimenti a quell’altro, emessi dai nostri amministratori ed esponenti dell’opposizione, Sindaco compreso, mentre per rispondere a dei semplici cittadini su un argomento di interesse pubblico occorre che si interpelli l’Autorità Giudiziaria.
Non siamo politici di professione, per noi scrivere l’esposto e presentarlo ha avuto un costo in termini di tempo ed impegno tolto ad altre attività, non ci siamo divertiti a farlo. Praticamente abbiamo agito al posto di chi è istituzionalmente tenuto (e per questo è ben retribuito) a vigilare ed amministrare il bene comune della Città. Occorre che i nostri politici (tutti) si rendano conto che ormai la misura è colma e che siamo stanchi di proclami, di finte inaugurazioni, di lavori iniziati e mai terminati, di misteri vari (fontane comprese).
È bene che si cominci ad interpellare i cittadini “prima” di agire in certi campi, e non farli trovare di fronte al fatto compiuto. Chi ha stabilito di eliminare la fontana dalla piazza? Perché non eliminare anche il Castello magari per fare spazio, allora? E perché non si è prevista contestualmente la nuova allocazione del bronzo? Ecco perché la soddisfazione è parziale. Vorremmo anche che entro una precisa data si decida cosa farne, insieme ai cittadini. E soprattutto vorremmo più rispetto. Fermo restando che comunque l’esposto seguirà il suo iter naturale come è giusto che sia.
Per il Comitato dei Cittadini
Pasqualino Placanica
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