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Nel contesto degli incontri facenti parte del ciclo: “Miti e suggestioni nelle voci del Sud”, Venerdì 10 febbraio 2012, alle ore 18:30, Il Centro Internazionale Scrittori della Calabria e la libreria “Culture”, nei locali della stessa libreria, via Zaleuco, 9 – Reggio Calabria, promuoveranno l’incontro: “La società e gli esclusi nelle novelle di Luigi Pirandello”.
Coordinerà Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria; relazionerà Mila Lucisano, docente di italiano e latino, critico letterario; seguiranno alcuni interventi degli alunni del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Reggio Calabria.
Luigi Pirandello coltivò ininterrottamente il genere della novella tanto che aveva progettato di scriverne 365 una per ogni giorno dell’anno, suddivise in 24 volumi. Questo suo desiderio non si avverò in quanto il crescente successo dei suoi lavori teatrali lo orientò a scrivere per le scene. Sappiano che 30 dei suoi 43 lavori teatrali derivano da novelle: Pirandello è uno scrittore “circolare” che ritorna costantemente su di sé, come per un bisogno di approfondire la sempre mutevole e sfuggente realtà. La caratteristica più evidente delle novelle è la brevità dell’impatto narrativo.
Lo scrittore ha prediletto la novella al romanzo perché il racconto gli consente di spezzettare l’essere in tanti frammenti disparati e incoerenti, tali da fotografare in un flash un destino, un gesto istintivo, la casualità del destino, l’irreparabilità del male.
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