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Il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, nei locali della libreria “Culture”, in Via Zaleuco, 9 a Reggio Calabria, ha presentato il libro I luoghi di Mnemosine spazi e forme del culto dei Caduti di Maria Pascuzzi, docente di Antropologia culturale presso la Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Dopo l’introduzione di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, hanno relazionato i proff.: Enzo Bentivoglio, Direttore Dipartimento PAU e Gianfranco Neri, docente della Facoltà di Architettura, entrambi dell’ Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Presente la stessa autrice Maria Pascuzzi secondo cui l’opera, frutto di un lungo e intenso lavoro di ricerca, è nata da una felice intuizione del coordinatore della stessa ricerca, prof. Enzo Bentivoglio, ed è stata realizzata con la collaborazione di “numerosi compagni di viaggio”.
Il libro ha avuto l’obiettivo di testimoniare “la funzione commemorativa che i simboli hanno all’interno della collettività e quello di documentarne la testimonianza”. Uno studio articolato sull’intersecazione di due piani: una parte generale caratterizzata dall’analisi dell’universo e dello spazio degli eroi e una seconda parte in cui sono raffigurate le strutture monumentali dedicate alla commemorazione dei caduti nei conflitti mondiali e in altre esperienze belliche, o delle vittime del lavoro. Una rappresentazione dei monumenti nelle loro peculiari caratteristiche realizzata secondo un iter che ne ha evidenziato modelli ideologici e culturali.
In apertura dell’incontro il Prof. Bentivoglio ha messo in rilievo la validità della ricerca costituita da un “corpus” articolato secondo uno schema preciso e consequenziale e realizzato attraverso una metodologia interdisciplinare, che si rileva, sia nella prima parte teorica ricca di riferimenti culturali ad ampio raggio: dall’ambito strettamente antropologico a quello letterario, storico, filosofico e artistico, sia nella seconda parte iconografica della raffigurazione, attraverso i monumenti, dei simboli in essi rappresentati. La seconda parte, infatti, esamina il contesto spazio-temporale e la realtà come viene espressa nel monumento che diventa scenario della memoria e si caratterizza secondo “liturgie che ha incorporato nel tempo”.
Ampia e significativa la relazione del Prof. Gianfranco Neri caratterizzata da un’attenta analisi dell’opera da lui apprezzata per il rigore metodologico e per i significativi valori umani ivi presenti a cui è seguita la riflessione su alcuni temi strettamente urbanistici: l’organizzazione e parcellizzazione degli spazi e i rischi legati all’accumulo dei simboli, i luoghi e i non luoghi, il rapporto tra immagine e memoria e, all’opposto, la relazione tra memoria e oblio.
Un ossimoro che, secondo, Maria Pascuzzi è sempre presente, come, anche, quello della vita e della morte, dialetticamente opposti, ma realmente sempre presenti. Dopo l’intervento dell’autrice, hanno partecipato al dibattito: il dott. Franco Arcidiaco, editore della casa editrice “Città del Sole”, il Prof. Stefano Aragona , dottore di ricerca presso l’Università Mediterranea, il prof. Nicola Petrolino, critico di cinema, e numerosi spettatori tra cui la prof.ssa Clara Giandolfo, la prof.ssa Antonietta De Angelis e il Dottor Giuseppe Palamara.
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