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Il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, nella sala “Giuffrè” della Biblioteca comunale villetta “P. De Nava” di Reggio Calabria, ha presentato il libro “Il fiore della ginestra” di Carmela Palumbo, Città del Sole Edizioni.
Dopo l’introduzione di Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, ha relazionato il Prof. Dott. Antonino Monorchio, Psichiatra – docente di Psicologia Università per Stranieri “D. Alighieri” di R.C. Era presente l’autrice Carmela Palumbo, Psichiatra presso l’ Ospedale Riuniti di R.C. L’incontro con il vescovo Giancarlo Maria Bregantini, secondo il relatore, ha posto il problema del “fare il medico”, inteso non solo come servizio, ma come recupero di rapporto con la vita.
Un’attività energica sul piano sociale, politico e religioso che ha tratto impulso dagl’insegnamenti di G. Maria Bregantini, conosciuto dalla dottoressa Palumbo durante un pellegrinaggio dell’Unitalsi, uomo di pietà con una visione della verità non ricercata ma ricevuta come capacità di dare e ricevere un dono. Nel testo della Dott.ssa Palumbo – afferma il Prof. Monorchio – il pensiero di Bregantini è espresso attraverso bellissime situazioni poetiche, sensazioni e stati d’animo con cui l’autrice fa propria l’idea di un pensiero che coglie intuitivamente la “verità”, una verità verticale che conduce alla conoscenza di sé, intesa come dono di Dio.
Una problematica che- aggiunge il relatore – le ha consentito di mettere a fuoco il mistero della relazione con gli altri; una relazione che, in terra di Calabria, come riteneva Bregantini, è intesa come “amicalità”; un modo di essere di una comunità che, per essere tale, deve , però, aspirare alla giustizia e insieme alla misericordia la quale è giustizia e carità. “Essere insieme con tutti gli altri con la mente e col cuore”: questo ha voluto essere, secondo il Prof. Monorchio, l’insegnamento della Dott.ssa Palumbo .
Essere capaci di conoscere col cuore significa veramente entrare in rapporto con la vita. L’esperienza totale di sé ci libera da noi stessi e ci mette in comunicazione con gli altri. Il problema del rapporto Io-Tu – conclude il Prof. Monorchio – si risolve, eliminando l’elemento narcisistico, attraverso l’amore inteso non come filantropia ma come dono di sé agli altri, l’amore come “agàpe”, vissuto dal vescovo Bregantini.
Uno scritto di speranza testimoniato dalle vicende raccontate in prima persona dall’autrice il cui pensiero è racchiuso nell’immagine del fiore della ginestra, un fiore che resiste, nonostante le intemperie. Dopo l’intervento della dott.sssa Palumbo, hanno partecipato al dibattito: il dott Elio Stellitano, la prof.ssa Antonietta De Angelis, la Prof.ssa Messineo, l’editore dott.ssa Antonella Arcidiaco e la Prof.ssa Emilia Serranò.
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