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Stiamo attraversando una fase drammatica dove, in nome dell’emergenzialità dovuta alla crisi, si sta procedendo a una compressione dei diritti e delle libertà che sembra non trovare ostacoli. La grande coalizione PD-PDL-UDC, a sostegno del “commissario” Monti, svolge bene il suo compito di tacitare qualsiasi forma di opposizione sociale, così come diligente è tutto il fronte dei media, impegnato a tessere costantemente le lodi del governo che ci ha ridato credibilità in Europa e all’estero, o meglio che ci ha consegnato supinamente alle banche italiane e di tutto il mondo.
Si smantellano i contratti collettivi, si stringe sulle pensioni, si attacca l’articolo 18, si sviliscono l’istruzione e la ricerca pubblica per finanziare quella privata, e tutto questo con il silenzio-assenso dei grandi sindacati, CGIL inclusa. Lo sciopero generale convocato dalla Fiom per il 9 marzo riveste, in questo contesto, una grandissima importanza: rappresenta la volontà di manifestare pubblicamente una scelta chiara, quella di non voler stare con il governo Monti, e soprattutto di non voler essere una stampella per i giochi del PD.
La mobilitazione del 9 marzo però va vista solo come un passaggio, importante per manifestare dissenso, ma non ancora capace di incidere. C’è bisogno di fare un salto in avanti, rompere coi meccanismi concertativi, ripudiare il debito pubblico e il governo delle banche, assumere scelte di rottura con il modello neoliberista. Non è più il tempo delle mediazioni: è necessaria una svolta radicale.
Su queste premesse, nella nostra città è iniziato un dialogo tra diverse soggettività politiche e sociali, ed è stato avviato un percorso che ha portato alla manifestazione del 25 febbraio, contro le politiche del governo Monti e in solidarietà con il movimento No Tav. Un fronte non elettoralistico, ma di opposizione sociale e politica, nato con la volontà di affrontare non solo le grandi questioni nazionali, ma naturalmente anche la grave crisi in cui versa la città di Reggio Calabria. Un percorso che vada aldilà delle varie pratiche e idee, da sempre momento di divisione, ma che possa invece rappresentare un momento di confronto e di condivisione, una fucina di mobilitazione sociale.
In questa direzione, il 9 marzo a Piazza Camagna volantineremo a sostegno dello sciopero della Fiom, mentre giovedì 15 marzo alle ore 18.00 al c.s.o.a. Angelina Cartella si terrà un’assemblea pubblica per discutere degli esiti di questa giornata di mobilitazione e delle prossime iniziative da attivare.
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