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Il Centro sportivo Italiano è un’associazione senza scopo di lucro, fondata sul volontariato, che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio.
Tra le più antiche associazione di promozione sportiva del nostro Paese, il Csi risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale,umano e sociale. Da sempre i giovani costituiscono il suo principale punto di riferimento, anche se le attività sportive promosse sono rivolte a ogni fascia di età.
Educare attraverso lo sport è la missione del Centro Sportivo Italiano. Questo è ormai consolidato nella prassi e nella coscienza dell’associazione a tutti i livelli. Lo sport inteso dal Csi può anche essere uno strumento di prevenzione verso alcune particolari patologie sociali quali la solitudine, le paure, i timori, i dubbi, le devianze dei più giovani.
Un’attività sportiva organizzata, continuativa, seria, promossa da educatori, allenatori, arbitri, dirigenti consapevoli del proprio “mandato” educativo, infatti, aiuta i giovani ad andare oltre, ad abbandonare gli egoismi e ad affrontare la strada della condivisione, della sperimentazione del limite, della conoscenza di sé. Proprio per questo, il CSI prevede un’articolazione della proposta sportiva nel rispetto delle età e dei bisogni di ciascun atleta, permettendogli in tal modo di scoprire il meglio di sé, di imparare a conoscere il proprio corpo, a valorizzarlo, a stimarlo.
Educare con fiducia, condividendo la medesima passione di uno sport per la vita. Questo lo spirito ed il messaggio uscito fuori dall’incredibile e significativa esperienza vissuta il 3 Maggio da tantissimi giovani sportivi reggini. La maratona, organizzata grazie all’associazione Riferimenti, non è stata solo un momento simbolico di lotta alla mafia ma è stata anche la testimonianza del forte potere dello sport quale strumento di educazione e di crescita delle giovani generazioni.
Paolo Cicciù Presidente Csi Reggio Calabria<Lo svilimento del significato dello sport ha acceso nei tempi recenti una riflessione sul posto che lo sport, considerato nelle sue differenti accezioni, ha nella società contemporanea. Guarirà mai lo sport dalla sua malattia che lo sta snaturando e mercificando fino a fargli perdere la sua anima?
Quali le derive da contrastare e le “virtù” da promuovere? Rispondere non è semplice. Restituire però un’anima e un senso allo sport è la sfida che la riflessione cristiana sullo sport, e l’associazionismo che da quella riflessione trae motivo di essere, dovrà far propria. Educare e far crescere i ragazzi e i giovani praticando lo sport secondo il pensiero di Giovanni Paolo II è l’obiettivo del CSI.
A questo proposito il Santo Padre Karol ha lasciato all’associazionismo sportivo il richiamo ad un impegno forte, ad una missione che non si può esaurire in funzione della semplice promozione dell’attività sportiva ma deve andare oltre, per contribuire a rispondere alle domande profonde che pongono le nuove generazioni circa il senso della vita, il suo orientamento e la sua meta.
In questa affermazione c’è la chiave per interpretare il ruolo educativo della pratica sportiva e riscoprire il significato profondo del gioco, del movimento e dell’agonismo, come forze positive e come valori fondamentali per l’uomo, e riconoscervi la presenza di Dio e del Suo disegno per gli uomini> Significative le Parole di Edio Costantini della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport<Il grande Karol è stato il nostro capitano. Nei suoi ventisei anni di pontificato ha stupito ed affascinato il mondo intero.
Ha saputo trasformare in entusiasmo l’indifferenza di tanti giovani. Io impazzisco letteralmente ogni volta che risento i suoi discorsi. Mi sento catturare dalla vitalità del suo linguaggio, quasi che non siano parole, ma spintoni, ustioni, che non riesco a cavarmele dal cuore, vi si annidano fino a farlo scoppiare e continuano a ripetermi:“Alzati,ascolta,mettiti in cammino”.Abbiamo tanti buoni motivi per continuare a ringraziarlo ed implorare il suo aiuto. Ci ha lasciato un’eredità grande, ricca di tanti interventi magistrali, frutto di una sollecitudine pastorale verso i più deboli, i ragazzi e i giovani.
Pagine di discorsi apparentemente semplici ad una prima e veloce lettura e che invece ti catturano “il cuore” appena le scandagli in profondità. E proprio attraverso il suo amore per il Vangelo ci ha riproposto con forza il valore non negoziabile della persona umana e dell’obbligo urgente di fare la storia e di farla dalla parte dei poveri, degli sfruttati, degli oppressi. Ci ha mostrato orizzonti sconfinati. Ci ha indicato come diventare protagonisti. Ci ha costretto a rimboccarci le maniche, a sudare, a conquistare la meta, pezzo dopo pezzo>
Il Comitato Provinciale CSI di Reggio Calabria vuole ringraziare la Prof. Giusy Princi Dirigente del Liceo L. Da Vinci per aver accolto da subito la proposta del Csi di far vivere a 30 studenti dell’Istituto l’esperienza significativa del volontariato sportivo. La Maratona, organizzata in occasione della Giornata della Gerbera Gialla, è stata per la nostra Città la testimonianza che si può e si deve “vivere” lo sport per quello che è: un gioco che educa ai valori della vita. Protagonisti di questo percorso sono stati anche Mimmo Aricò Vice Presidente CSI e Clementina Tripodi Consigliere Provinciale CSI e Demetrio Sorgonà della Comunità parrocchiale di Mosorrofa.
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