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Nella mattinata odierna, il personale del comando provinciale di Reggio Calabria ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di reggio calabria ufficio gip. I provvedimenti restrittivi sono stati richiesti in esito ad attività investigative per tre persone ritenute responsabili del reato di usura ed estorsione:
– Lucisano Pasquale, nato a Reggio Calabria il 06.10.1946;
– Nucera Michele, nato a Reggio Calabria il 29.06.1968;
– Serra Antonio, nato a Reggio Calabria l’11.03.1930.
Le indagini nascono alle dichiarazioni, rese a più riprese, di un imprenditore di Reggio che, nell’anno 2007, attraversando un particolare momento di difficoltà economica, era stato avvicinato da Lucisano Pasquale, inteso “Lillo”, il quale si rivelava essere mediatore e concorrente con gli usurai Nucera e Serra.
Questi ultimi due, nel tempo, hanno consegnato somme di denaro che si attestavano in circa 8.000 euro, in relazione alle quali ottenevano l’impegno della corresponsione di interessi mensili pari al 20% della somma mutuata, facendosi consegnare somme di denaro pari a circa 28.000 euro. L’imprenditore, per fare fronte alle crescenti richieste degli usurai, si è visto costretto a richiedere aiuto anche ai propri familiari che, a loro volta, accedevano anche finanziamenti presso istituti di credito.
Le successive indagini, oltre ad accertare il giro d’usura condotto dai soggetti indagati, ha consentito, anche di provare un’estorsione commessa da Serra nei confronti dell’imprenditore. Questi, per intimidire e vessare la vittima, ha avviato un’azione legale tesa per recuperare le somme di denaro relative al prestito usurario mediante una richiesta di liquidazione di fatture per merce mai acquistata presso attività commerciali riconducibili a Serra Antonio, con il chiaro intento di procedere al pignoramento di una parte dello stipendio dell’usurato.
Le indagini, condotte in appena due mesi, hanno consentito inoltre di individuare numerose persone di Reggio Calabria, appartenenti anche al ceto medio, quali vittime del reato di usura, dalle quali ora, che i presunti usurai sono stati arrestati, si aspettano segni di fattiva collaborazione al fine di contenere il mercato parallelo del denaro, dove i privati si sostituiscono agli istituti di credito, determinando condizioni di prestito e modalità di restituzione.
Sono state, inoltre, sequestrate due società riconducibili agli arresati, operanti nel settore del commercio mobili ed elettrodomestici, per un valore reale di circa 500.000 euro.
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