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Il dissenso espresso dall’Anpi, Italia Dei Valori, Arci, Partito Dei Comunisti Italiani, Arcigay, Partito Della Rifondazione Comunista, Cgil, Partito Democratico, Collettivo Universitario Rc, Se Non Ora Quando, C.S.O.A. Angelina Cartella, Sinistra Ecologia E Libertà, Energia Pulita, Slega La Calabria circa l’opportunità di intitolare l’attuale piazza Orange alla figura di Giorgio Almirante rappresenta la chiara espressione di come sessant’anni di storia non abbiano ancora ricucito le ferite lasciateci dalle ideologie.
Le motivazioni infatti, con cui questi gruppi, si ritroveranno domenica 27 maggio a manifestare, appaiono rievocare rivendicazioni anni 70 dei gruppi sinistroidi per giustificare la violenza della lotta contro le fazioni opposte.
Sono tornati quindi indietro di quarant’anni o forse non hanno preso coscienza di trovarsi nel 2012, anno in cui la gente ha manifestato ampiamente che l’ideologia va sostituita con la praticità. L’intitolazione di una piazza, di una via o uno slargo alla storica figura di Giorgio Almirante, rappresenta finalmente l’intenzione di una riconciliazione Nazionale tra gruppi antagonisti e che il segnale provenga anche dalla nostra città non può che inorgoglire tutti.
Inoltre, la volontà di dedicare un luogo, al prima citato, ha trovato consenso tra la popolazione reggina, dimostrazione palese di ciò è la riuscita petizione popolare svolta pubblicamente, dai giovani della Fiamma Tricolore significherà quindi che “tutti hanno dimenticato il passato e sono condannati a riviverlo”? In realtà è lampante come ci sia la paura da parte di alcune formazioni politiche a pensare al futuro, all’Italia del domani piuttosto che rimanere ancorati ai periodi trascorsi, idee queste che giustificherebbero una loro scomparsa dallo scenario politico Italiano.
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