Reggio Calabria, Generazione Futuro: “Basta con le guerre ideologiche. La politica come mezzo di confronto”

Giuseppe Cantarella

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Giuseppe Cantarella
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Sembra non volersi placare la forte polemica scaturita all’indomani dell’incendio che ha colpito il centro sociale Cartella di Gallico, frazione di Reggio Calabria.

Un atto condannato da tutte le forze politiche presenti sul territorio, specie dalle loro sigle giovanili. Gesto, che tutt’oggi, non presenta rivendicazioni ne colpevoli.

Già qualche settimana prima la città veniva rappresentata, pure da note testate giornalistiche, come omofoba e discriminatoria. Anche in quel contesto, forte e chiaro fu il sostegno da parte dei vari partiti. In ultimo, l’aggressione ai giovanili militanti della fiamma tricolore da parte di un gruppo identificato di attivisti extraparlamentari. La sommatoria di tutto ciò, induce la cittadinanza tutta ad una attenta riflessione. Stiamo rivivendo da qualche mese, infatti, una storia già vista in cui facilmente, la politica cadeva nell’imbarazzante squallore della violenza, in cui il dibattitto diveniva rissa, in cui la politica perdeva il ruolo di governo per vestire i panni del giustiziere. Senza alcun dubbio, questi atteggiamenti rievocheranno in qualche nostalgico l’orgoglio di esserci stato e di aver picchiato più di altri, tuttavia questi non aiuteranno a superare vecchi ricordi di “lotta armata”, di violenza e di odio utili per affermare o realizzare i propri credi contro un “nemico”, rosso o nero che sia.

Oggigiorno per affermare i propri ideali basta il confronto, quello civile e propositivo. Lo stesso che in passato si era instaurato tra i vari partiti presenti sullo scenario nazionale, intenti a creare uno spirito di appartenenza e identità. Attualmente invece si tende a celebrare l’Italia e ad esserne orgogliosi solo in occasioni della festa del 2 Giugno, mentre andrebbe celebrata quotidianamente, nel rispetto e nel ricordo dei nostri connazionali che per un’Italia unita hanno sacrificato anche la vita.

E’ inevitabile evidenziare lo stato della politica come l’emblema di un degrado sociale nel quale si sono smarriti tanti ideali, la gente, ormai esausta, non è più disposta ad andare a votare perché delusa non dalla politica, attenzione, bensì dai politici i quali continuano quotidianamente a rappresentare i propri interessi e non quelli della collettività.

 E’ proprio da qui che bisogna ripartire. Convinti che la politica debba realmente maturare.

A cosa serve allora farsi la guerra infangando solo il nome della nostra, già in ginocchio, città?

Bisogna far quadrato su temi come la legalità, l’occupazione, il terzo settore, scuola e università, temi che a Reggio Calabria, quotidianamente, vengono messi in discussione e su cui, realmente, i giovani dovrebbero indignarsi e non semplicemente davanti alla legittima intitolazione di una piazza a Giorgio Almirante, noto esponente del MSI.

Bisogna ritrovare la voglia di incontrarsi per dialogare, per dare vita a veri e propri gruppi di lavoro che, in ambito giovanile, trovino seriamente la voglia di riscatto da un sistema politico che probabilmente non li vuole considerare.

Il ricambio generazionale servirà proprio a questo.

Ecco, dunque, l’invito da parte di Giuseppe Cantarella, coordinatore Provinciale di Generazione Futuro, movimento giovanile di Futuro e Libertà, rivolto a tutti i partiti, i movimenti e le associazioni presenti in città affinché, chiarendo situazioni di attrito, possano trovare la voglia di lavorare insieme.

Siamo giovani e questo dovrebbe, oltre che differenziarci da una classe dirigente fallimentare, essere per noi motivo di orgoglio e di garanzia nei confronti della nostra città.

Giuseppe Cantarella

Coordinatore provinciale Generazione Futuro

Reggio Calabria

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Author: Cristina

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