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A Tabularasa si svelano i segreti del Vaticano, segreti inaccessibili e inconfessabili. Alla “Luna Ribelle”, a raccontare storie “scomode”, verità volutamente nascoste ma sapientemente documentate, Luis Miguel Rocha, autore di “La morte del Papa”, e Eric Frattini, autore di “I papi e il sesso. Da San Pietro a Benedetto XVI”.
“Tabularasa offre la possibilità di essere liberi, ci permette di affrontare una tematica difficile, ostica ma che è necessario conoscere – esordisce Frattini venuto qualche tempo fa a Reggio Calabria per presentare il suo libro “Il Papa e il sesso” durante la rassegna libraria “Leggere per capire, parlare per condividere”, evento organizzato dall’associazione Urba) – Quando venni in questa città, mi accadde una cosa stranissima: in 24 ore, a causa del mio libro, ho vissuto la censura e la libertà. Mi dissero che l’Università per gli Stranieri non ci avrebbe messo a disposizione la sala dove poter presentare il volume, in quel momento ho perso il 50% della mia esperienza e il 50% della mia libertà. Ma di quella giornata ricordo un vostro prete che, pur non condividendo le mie tesi, mi salutò stringendomi la mano”.
Frattini torna a sfidare la Chiesa con un saggio documentato e sconvolgente, in cui sfilano secolo dopo secolo i sommi pontefici e i loro indicibili vizi: almeno diciassette papi pedofili, dieci incestuosi, dieci ruffiani, nove stupratori. E poi, nonostante continue condanne dell’omosessualità, del matrimonio e del concubinato tra religiosi, spiccano decine di pontefici sposati, omosessuali, travestiti, concubinari, sadici e masochisti.
“Le fonti che ho utilizzato sono reperibili nei vari archivi sparsi per il mondo – spiega Frattini – Per ogni documento del Vaticano ce ne è uno negli archivi nazionali. Io mi sono documentato nonostante mi abbiano proibito di entrare nella biblioteca vaticana. I preti sono molto bravi a mostrare la fede ma molto nefasti ad avere relazioni pubbliche. Io non scrivo sulla fede o su Dio, io scrivo sul Vaticano che ha utilizzato la fede dei credenti per un beneficio personale, beneficio di potere ed economia che non ha nulla a che vedere con la religione. I preti non sono padri ma sono politici, sono ministri ma non di Dio, sono ministri dello Stato Vaticano”.
Lo scrittore Rocha ripercorre la storia di Papa Luciani e dice: “è più facile dire la verità nella fiction che nel giornalismo perché in questo devi provare le cose. Papa Luciani muore in un modo strano e muore per soldi perché era troppo onesto. Non ha voluto chiudere gli occhi alle barbarie di quel periodo. In quel tempo, in Vaticano c’erano tanti problemi, la pornografia, i contraccettivi, quindi tutto contro quello per cui pregavano. Le operazioni finanziarie erano molto complesse e il compartimento della tesoreria del Vaticano ha impiegato decenni per capire dove andassero questi soldi. Papa Luciani voleva cambiare le figure principali di quell’operazioni e, dopo l’incontro del 28 settembre dove comunicò le modifiche che avrebbe apportato, il giorno seguente morì. Ma il Papa stava bene non aveva problemi di salute”.
Dopo la morte di Papa Luciani in un breve lasso di tempo “moriranno anche cinque cardinali” – aggiunge Frattini.
Il quadro delineato sul Vaticano dai due scrittori non è così “limpido” e soprattutto “non è come lo vedono i fedeli”: “ Il Vaticano è molto bravo quando vuole crea santi – aggiunge Rocha – “Tra 25 anni, – aggiunge Frattini – nessuno si ricorderà di Benedetto XVI ma resterà sempre vivo l’operato di Papa Giovanni Paolo II” perché “è “un’operazione di marketing” – incalza Rocha.
Ma anche su quest’ultimo Papa, lo scrittore Frattini ci va giù pesante dicendo: “Giovanni Paolo II è stato uno dei peggiori papi ma uno dei più grandi capi di Stato”.
Prima di congedarsi, Rocha promette di presentare in anteprima mondiale a Reggio Calabria nel 2012, il suo nuovo libro “La figlia del Papa” che parlerà anche della storia di Emanuela Orlandi, giovane figlia di un funzionario del Vaticano che sparì ufficialmente nel 1983. “Dire che Emanuela è sparita è un insulto per tutti gli italiani perché stiamo parlando di persone che sono vive. Io son certo che lei sia viva tant’è che ho parlato con Emanuela. So che mi prenderanno per pazzo, ma sono vaccinato. Questo è il libro più difficile che io abbia scritto proprio perché è una storia complessa da raccontare. Non è fiction ma verità: quando guardi negli occhi una persona di 41 anni, in quello sguardo capisci l’inferno interiore di una vita che non è stata vissuta. E’ estremamente difficile da raccontare ma qualcuno lo deve fare. Nel libro “La figlia del papa” rivelerò con certezza la tesi che un Papa nel XX secolo ha avuto una figlia”.
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