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Dovremmo dire di essere rimasti non stupiti, ma sbalorditi dalle gratuite affermazioni del focoso ed ardimentoso “amministratore rampante” Jacopo Rizzo, rappresentante di Cittadinanza Democratica, quando esordisce, affermando a sproposito, che le nostre esternazioni arrivano dopo anni di silenzio (!!!!!!!).
Nella nostra modesta esperienza e per le frequentazioni di assemblee, manifestazioni, eccetera mai lo abbiamo incontrato, lui dov’era?
Ma comprendiamo che ciò è dovuto dalla sua giovane età, anagrafica e politica, e quindi dalla non conoscenza dettata dall’inesperienza. D’altro canto, dobbiamo registrare che ha imparato in fretta il vecchio costume dei più consumati uomini politici, passati negli ultimi 30 anni (perché questa purtroppo/per fortuna per noi questo è il periodo della nostra esperienza nella sanità), che sulla “sanità” hanno speculato e fatto le loro “fortune” politiche, utilizzandola quale cassa di risonanza.
Ad ogni modo se fosse stato un poco più “attento” avrebbe avuto modo di leggere decine e decine di nostri comunicati stampa che ogni anno, a nostra firma e non solo, inondano le pagine dei quotidiani, sin da quando lui portava i calzoni corti. Solo la “crassa ignoranza” giustifica questa filippica del neo-Masaniello.
Non capiamo come a fronte di riflessioni (e non erano le prime dello stesso tenore) e che riguardavano il panorama complessivo della Piana, l’unico a sentirsi punto è stato lui (forse abbiamo toccato un nervo scoperto?). Non si riesce a capire, se può ce lo spieghi, come si sente identificato personalmente lui o qualunque altro amministratore all’interno del documento che il sottoscritto ha fatto?
Soprattutto nella considerazione, qui corre l’obbligo all’onestà intellettuale, che questo era l’ulteriore documento, più o meno dello stesso tenore, uscito sulla stampa.
Questo atteggiamento, l’acredine ed il risentimento dimostrati, altro non fanno che avvalorare la nostra tesi, questi modi di fare porteranno la discussione ad ulteriori ritardi, dilazionando i tempi, e fra altri 18 anni ( è dal 1993 che ci sono queste discussioni), si parlerà ancora delle stesse cose. Ma, il nostro timore è che nel frattempo cesserà la “materia del contendere” perché qualcuno, a livello più alto, dopo l’auto-consunzione di ciò che resta (ne ho visti parecchi di questi esempi), avrà deciso in altro modo e sulla Piana, che oggi riempie la bocca, resteranno solo macerie su macerie.
Accuse di campanilismo a difesa di questo o quell’ospedale, non possono esserci rivolte! Per noi fanno fede i lavoratori con i quali siamo in contatto si chieda loro se mai hanno sentito, non il sottoscritto ma tutta la CISL FP, difendere un Ospedale a scapito di qualche altro!
Se ci fosse onestà intellettuale lo stesso rappresentante di Cittadinanza Democratica rammenterebbe di essere stato testimone della posizione assunta dal sottoscritto nella manifestazione tenutasi, circa due anni addietro, a Gioia Tauro davanti all’ospedale dove eravamo entrambi presenti, io dal palco e lui dal pubblico, erano le stesse cose che oggi stupiscono!
Come mai non ci si è stupiti qualche settimana prima che fosse convocato non la manifestazione di piazza, ma il consiglio del Comune di Gioia Tauro e quindi anche il consiglio comunale di Polistena, quando sono state pubblicate, con la stessa firma, le stesse cose sui quotidiani locali. Siccome noi non mettiamo in dubbio l’ onestà intellettuale, allora al “focoso” giovin amministratore diciamo di essere lui più attento e presente, altrimenti si potrebbe pensare che sia solo un cacciatore di pubblicità e promozione di se stesso.
Ad ogni modo, prima di stupirsi o scandalizzarsi, ci dovremmo ricordare che in democrazia è insito il rispetto, specialmente quando si dirige “ira” contro chi non cita personalmente nessuno, ma espone un suo ragionamento.
Ma l’amarezza più grande è che ancora una volta dopo che negli ultimi 20 anni sono stati licenziati dalla Regione due, dicasi due, Piani Sanitari Regionali o Piani Regionali per la Salute, che dir si voglia e senza che ne uno ne l’altro abbiano trovato applicazione; si corra il rischio che tutto sia rinviato ancora una volta. Questo il rischio, a nostro parere, che ancora oggi si perpetui la linea del tanto peggio tanto meglio, con la conseguenza che si chiudano, per auto-consunzione, tutte le strutture senza averne create di nuove. Questa è logica campanilistica?
La querelle tra i sindaci e le polemiche tra di loro non appartengono alla nostra sfera di competenza, vorremmo solo far presente che negli ultimi 20 anni il leit motiv di tutti sindaci è stato “evitare doppioni e tagliare i rami secchi”. Ci dovrebbe rammentare, invece, l’estenuante tiramolla che si è scatenato all’epoca dei vari Rossi, Luzzo, Lomoro, Spaziante, tanto per citare alcuni degli assessori regionali alla sanità che si sono susseguiti, con il risultato che si è perso solo tempo, mentre nel frattempo i debiti e le disfunzioni aumentavano. Probabilmente se qualche scelta fosse stata fatta già allora, oggi l’impatto del piano di rientro sarebbe attenuato o ci si è scordati “l’eredità”, di debiti e disfunzioni, che ogni singola ex-USL portò nella nuova ASL, anzi AUSL?
Ci si rammenta che qualunque progetto “riformatore” tentato dagli Amministratori che si sono succeduti nel corso degli anni ai vertici dell’ASL n. 10 di Palmi, ha sempre trovato l’ostracismo e l’opposizione dei rappresentanti dei Comuni, ora questo ora quello, nessuno escluso; questo modo di fare non ha determinato responsabilità dello stato attuale e del lento degrado?
E anche nella famosa riunione tenuta a Gioia Tauro all’epoca dell’insediamento della Giunta Chiaravalloti, la CISL che era presente affermò come sempre, che al di là del futuro tutto al di la da venire, la preoccupazione era dell’immediato e di come le popolazioni della Piana potevano curarsi, ora e subito, in casa loro.
Cosa ribadita nella manifestazione tenutasi in Palmi, nel febbraio 2004, il cui tema era sempre e soltanto il “diritto alla salute”, non la difesa di questo o quello; e quando la polemica incominciò a divampare violentemente sulla ubicazione del nuovo ospedale della Piana, nel 2008 la scrivente organizzazione, coerentemente con quanto affermato in tutti questi anni e sin dagli albori del primo accorpamento, che ricordo risale al 1993, ha sempre mantenuto la stessa linea: non eravamo, non siamo e non saremo appassionati alla ubicazione del nuovo ospedale, siamo invece interessati ai servizi che sono offerti ai cittadini (ora e subito!) ed alla tutela dei lavoratori, nostri rappresentati.
Lezioni di stile ed onestà intellettuale, non ne accettiamo da nessuno e meno che meno da chi si comporta in tal modo.
Infine egregio rappresentante di “Cittadinanza Democratica”, lei non è il centro del mondo e nemmeno della Piana, per quanto ci riguarda!
Per tutti questi motivi questa è la prima e l’ultima replica.
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