Reggio Calabria, Fascì (PdCI) sul depuratore di Ravagnese

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Ieri (sabato 16 c.m.) sono tornato in città con l’aereo. Appena uscito dall’Aereoporto, sono stato investito da un olezzo insopportabile. Un odore di liquame fognario che proveniva dal depuratore cittadino. Peraltro, come me, anche gli altri passeggeri – reggini e non – tentavano di ammortizzare gli effetti delle esalazioni tappandosi il naso.

Ho provato un fortissimo sentimento di rabbia e di delusione come può capitare a chi ama profondamente la propria terra e tocca con mano che non va bene.

No. Non va bene! Reggio è la mia città, Ravagnese è il mio quartiere per il cui miglioramento ho cercato di impegnarmi nel corso della mia vita e vedere la città ridotta così mi amareggia; mi amareggia ogni giorno vedere la “Reggio Bella e gentile”, dopo gli anni del Modello Reggio, regredire sempre più. Come credo siano amareggiati i cittadini di Ravagnese che, quando il depuratore non funziona, devono convivere con l’odore nauseabondo.

Sono stato tra quelli che si è battuto per l’attivazione del depuratore e credo che il depuratore debba essere considerato una conquista di civiltà; attraverso il depuratore molte spiagge sono tornate fruibili essendo stati dirottati verso di esso i liquami che prima andavano a mare a cielo aperto.

(qui sono costretto a fare un inciso: la città purtroppo ha ancora troppi scarichi a mare ben conosciuti dall’Amministrazione la quale però da anni ha interrotto il progetto di eliminazione degli scarichi e dopo un primo iniziale investimento non ha più impegnato risorse per cui solo il 60% dei liquami va nel depuratore. Gli altri continuano a scaricare a mare; anche, purtroppo, al centro città. E’ questa la Città Metropolitana?).

Nel periodo in cui ho svolto le funzioni di Presidente della Circoscrizione Ravagnese avevo, insieme al Consiglio dell’epoca, stimolato costantemente e fortemente l’Amministrazione ed eravamo riusciti a portarlo ad una condizione sufficientemente buona. Ma un depuratore è una macchina complessa, occorrono controlli quotidiani, adeguamenti ed ammodernamenti costanti degli impianti. Oggi questi meccanismi sono malfunzionanti. Il depuratore non funziona. È all’abbandono.

Bene, vuol dire che dobbiamo nuovamente tornare ad accendere i riflettori sul depuratore cittadino e visto che l’Amministrazione è completamente assente (purtroppo non solo per quanto riguarda il depuratore) già domani chiederemo un incontro al sig. Prefetto affinchè si attivi per trovare immediatamente rimedi e soluzioni.

A volte la nostra azione di opposizione al Modello Reggio è stata tacciata di esagerazione, ma davvero non vedo come si possa stare in silenzio davanti a problematiche di siffatta natura e soprattutto davanti a tali deficienze amministrative. Anche perché l’Amministrazione comunale, richiede ai cittadini una particolare tassa: “il canone di depurazione”. Si tratta, giusta Legge Galli, di una tassa finalizzata; cioè gli introiti devono essere spesi solo per rendere funzionanti gli impianti di depurazione. Orbene, ma se così è dove vanno a finire gli incassi della suddetta tassa.

Questa e tante altre domande rivolgeremo al sig. Prefetto appena verremo convocati.

Il Segretario provinciale del PdCI

Lorenzo Fascì

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Author: Cristina

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