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Poche settimane fa avevamo lanciato un forte allarme per il destino delle OMECA.
Avevamo, infatti, avuto notizia che ANSALDO-BREDA, nell’ottica di una nuova politica aziendale tesa ad eliminare le sedi periferiche, voleva lasciare le OMECA.
Avevamo, in quell’occasione, chiamato in “soccorso” le Istituzioni, cittadine e regionali, ed abbiamo stimolato anche l’intervento del Prefetto.
Purtroppo, non solo siamo rimasti inascoltati, ma, addirittura, qualche consigliere regionale, nel silenzio assordante dell’Amministrazione comunale del centro-destra, ha tentato di sminuire la portata dell’allarme.
Purtroppo, avevamo ragione.
Da ben due mesi una delle aziende che opera all’interno dello stabilimento non paga le maestranze dal mese di Novembre e da poco ha attivato la procedura di mobilità, tant’è che i dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione fermandosi davanti ai cancelli di entrata.
Ebbene, ai dipendenti oggi manifestiamo la nostra solidarietà che ribadiremo di presenza nei prossimi giorni.
Ma, nel contempo, diciamo che vogliamo porre la questione OMECA all’apice della nostra azione politica perché siamo convinti che se le OMECA dovessero chiudere la città perderebbe un’ulteriore segno di speranza per chi pensa che ci sia, anche a Reggio, e nonostante i disastri provocati da Scopelliti ed i debiti lasciati ai cittadini dal suo Modello Reggio, la possibilità per una prospettiva di vita lavorativa per i nostri figli.
Noi vogliamo impegnarci per questo.
Si rincorrono voci, peraltro di una richiesta di intervento avanzata per un nuovo piano aziendale al Presidente della Regione, ma, pare, che nel POR per lo sviluppo aziendale il Governatore si sia “dimenticato” delle OMECA.
Come sempre, peraltro. Grande venditore di fumo ma amministratore dissennato ed incapace di risultati concreti e strutturali.
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