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“ Dobbiamo avere chiara l’idea di città che vogliamo e indicare con chiarezza gli obiettivi che si possono raggiungere, spiegando ai cittadini con quali mezzi possono essere perseguiti e attuati. Solo in questo modo potremo cambiare metodo e rinnovare la politica, in un tempo di trasformazioni profonde che richiedono disponibilità al servizio per far tornare il cittadino e la città al centro di ogni attenzione”.
Per Enzo Amodeo, il cardiologo candidato alle prossime primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, l’occasione del 6 luglio prossimo è irripetibile per far capire che si vuole cambiare.
“Le primarie devono servire – dice – non solo per raccogliere i consensi necessari per la scelta del candidato, ma per fare giungere alla cittadinanza un segnale di trasparenza, mettendo al primo posto l’idea di città che si ha insieme a un progetto che non sia di fumo o un elenco dei desideri, ma che indichi realmente con quali strategie e con quali strumenti vogliamo progettare il nostro futuro.
Sappiamo – dice ancora Amodeo – da dove partiamo, purtroppo da una città piegata, in ginocchio, soffocata da un degrado urbano e dei servizi, che include una serie di aspetti negativi che sono presenti nel centro come nelle periferie. Far rialzare la testa a questa città, intervenendo sulla molteplicità delle situazioni negative, è il punto da cui partire, per ridare ossigeno alla cittadinanza, per farla tornare a respirare come in tutte le comunità civili e per progettare il futuro senza improvvisazioni e promesse che non si possono mantenere, evitando per prima cosa sprechi inutili che non è consentito permettersi in tempi normali, figuriamoci in questo momento.
Cambiare metodo, significa tenere i piedi per terra, guardare alla realtà tenendo un rapporto costante con i cittadini e offrendo risposte alle loro domande. Bisognerà cominciare col fare le cose che ci sono da fare, con le giuste priorità nell’agenda dell’amministrazione futura e le necessarie urgenze da individuare.
A Reggio, pensando al suo sviluppo, non c’è solo un problema di progettazione di nuove opere per far funzionare meglio la città, ma è prioritaria un’opera di risanamento urbanistico e istituzionale, cominciando dal ripristino delle condizioni di agibilità del centro come delle periferie. Nel vocabolario dei prossimi amministratori – secondo Amodeo – deve entrare una parola che finora è stata messa ai margini del linguaggio e dell’azione amministrativa: la parola “ manutenzione “ che significa – spiega – capacità di elevare il livello di cultura organizzativa e gestionale le cui carenze hanno tanto inciso negativamente finora.
Il tema degli interventi di manutenzione sul patrimonio della città, deve essere inteso – nell’idea di città di Amodeo – come funzione strategica per la conservazione della città e al tempo stesso per un’attività quotidiana di programmazione e interventi un grado di rafforzare il rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica, in direzione di una migliore qualità della vita. La gente di Reggio, paziente e a volte rassegnata – conclude Amodeo – ci chiede prima di tutto risposte semplici e concrete e queste sono le prime che bisogna cominciare a dare. Dobbiamo lavorare per fare di Reggio una città normale efficiente e moderna “.
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