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Leggo ora su alcune testate giornalistiche locali le dichiarazioni intervenute ieri durante la trasmissione “Uno Mattina estate“, su Rai1. La trasmissione – commenta Marcianò – che avrebbe dovuto affrontare tra i vari temi previsti anche quello delle ricchezze culturali dell’ Italia partendo proprio dalla punto dello Stivale e dai suoi Bronzi di Riace si è trasformata in offese gratuite e forti rivolte alla nostra città. Sono parole prive di fondamento quelle utilizzate da Philippe Daverio, critico d’ arte francese, che afferma “Reggio Calabria è un posto terribile, come Messina che è un altro posto terribile.
E’ già un miracolo che la gente ci vada a vedere i Bronzi. Il problema non sono i Bronzi o il Museo, il problema è la città che è una catastrofe. E’ grottesco pensare che quei Bronzi lì possano essere richiamo turistico“.
Ad aggiungersi a queste dichiarazioni anche Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera, che dà ragione e rincara la dose contraddicendo non solo la dott.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente regionale dei beni archeologici della Calabria, la quale giustamente afferma che i Bronzi di Riace non si possono spostare facilmente da una parte ad un’altra dello stivale come proposto anche Paolo Barbera, esponente circoscrizionale di Messina, che ha avviato una raccolta firme per “ospitare” i Bronzi proprio a Messina ma afferma anche: “[…] è assurdo che i Bronzi di Riace appartengano a una sola città italiana e non si riesca a fare in modo che appartengano a un’identità nazionale“.
Interventi – prosegue Marcianò – che offendono non solo la città di Reggio Calabria, ma tutti i reggini e tutte le persone comuni e non che, nonostante il momento che stiamo attraversando, si adoperano costantemente per far si che si riesca a rendere sempre più bella la nostra terra. Ma è inutile spendersi in chiacchiere con chi si copre lo sguardo con le offese perché a noi interessano innanzitutto le opinioni della gente che da anni ritorna sempre volentieri nella nostra terra, nonostante ci siano ancora interventi importanti da attuare, per le bellezze del paesaggio e per l’ accoglienza che siamo in grado di offrire ai turisti.
E poi ci sono i dati sul turismo che parlano chiaro: abbiamo registrato un + 5,5% di turisti stranieri rispetto allo scorso anno solo nel periodo giugno-8 agosto 2013, senza contare i turisti russi. E se Reggio Calabria – conclude Marcianò – fosse davvero una “catastrofe” non credo nessun regista, del calibro di Carlo Carlei, l’ avrebbe scelta come set cinematografico per girare una pellicola nazionale o forse bisognerebbe chiedere conferma ai numerosi turisti che ogni giorno ammirano i Bronzi di Riace nel Laboratorio di restauro presso Palazzo Campanella, o che fanno visita a Palazzo Piacentini alla Mostra “Arte torna Arte”, o che visitano i siti archeologici o che ammirano la Sicilia dal Lungomare Falcomatà, definito da Gabriele D’ Annunzio “il più bel chilometro d’Italia”. Ma forse D’ Annunzio si sbagliava, avrebbe dovuto dire “Reggio Calabria, il più bel chilometro di catastrofi”.
Il Consigliere Provinciale
dott. Michele Marcianò
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Ma adesso vi indignate? Quando votate sempre i compari e gli amici dei compari non vi indignate? Io li poterei all’estero i Bronzi, tanto in città come Reggio e Messina ” che non vogliono nemmeno un opera come il Ponte” che porterebbe diecimila posti di lavoro, cosa volete che ci sia? La gente lavora ai call center a 300/500 € al mese, con contratti atipici da sfruttati, i laureati al posto di lasciare le città preferiscono morire di stenti in città, non spendono più in quanto non possono vivere con quei miseri soldi, la spazzatura orami invade tutte le province reggine, non so come ancora non sia scoppiata la delinquenza o una rivolta in quelle due città.
Le persone piu’ infime sono quei reggini che non si indignano a parole del genere e che magari si esercitano al lancio della spazzatura a RC ma se vanno fuori fanno o perbenisti. Caro Daverio e criticoni vari ho una paura pazzesca quando vado a Toma o a Milano con criminali ad ogni angolo pronti a derubarti anche con le cattive e dove chi puo’ ti frega nel prezxo e paghi pure il bicchiere d’ acqua per non parlare dei venditori abusivi ad ogni angolo e della sporcizia x le strade bottiglie ad ogni angolo, eppure nesduno si sognerebbe di dire di portsre qualche pietra del colosseo in giro per l’ Italia perche’ di interesse naxionale. Basta considerare Reggio ed il meridione come una colonia da sfruttare e ippcriti andatevenr via daReggio
Vorrei dire che amo profondamente la mia terra e ne vado fiero e mai in nessun contesto ho negato di essere originario della provincia di Reggio Calabria. Purtroppo però il sign. Daverio che esteticamente sembra un clawn ma intellettualmente è una persona molto colta, ha ragione!! Reggio Calabria è trattata male dai sui cittadini e soprattutto dai suoi governanti politici in quanto nel 2013 non è possibile non avere un piano raccolta rifiuti, un luogo dove stoccare o smaltire i rifiuti e che non vi sia una ditta pagata regolarmente. Purtroppo se non si cambia la mentalità in alcune cose non si finirà mai di fare queste figure a livello nazionale e purtroppo anche internazionale. La nostra è una terra splendida che ha bisogno veramente di pochi accorgimenti per essere meta di turisti e vacanzieri…..vi faccio un paio di esempi di cittadine che funzionano nella nostra provincia e che attirano turismo (Bova Superiore, Gerace)
Reggio è peggio di una catastrofe! Regna la spazzatura, il menefreghismo, il lecchinismo….vanno avanti solo gli amici degli amici…in città c’è un casino unico per le strade, oltre che sporche….una città che meriterebbe di essere eliminata dalla cartina geografica con un bel maremoto.
Anzichè fare finta di indignarvi i per lle giuste critiche di Daverio perchè non fate un esame di coscienza per avere ridotto la città a una vergognosa bidonville
dove regna sovrano il caos. Noi cittadini onesti paghiamo le tasse ed anche gli iniqui aumenti mentre i governanti del comune le hanno vergognosamente sperperate riempiendoci per anni di tonnellate di spazzatura senza nemmeno pensare a questa povera città dove non c’è più stato di diritto e Daverio da fine esteta quale è l’ha percepito. Vergogna!