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Il Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria ha stroncato una organizzazione dedita al processo di “Ripulitura formale” del rifiuto. I rifiuti, ferrosi e non, giungevano alla ditta oggetto di indagine, grazie all’attività illegale di vari conferitori non autorizzati alla raccolta e trasporto dei rifiuti che dovevano prevvedere al loro smaltimento a norma di legge allo scopo di ottenere materiale da riutilizzare nei processi produttivi. In realtà, non avveniva niente di tutto ciò e la predetta ditta, successivamente, provvedeva all’invio dei rifiuti senza F.I.R. (i formulari di identificazione rifiuti), trattandoli come M.P.S (materia prima secondaria), alle acciaierie, le quali erano sprovviste della necessaria autorizzazione ad utilizzare rifiuti nel loro processo produttivo. In questo modo gli indagati conseguivano un un duplice profitto.
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