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Farà molto discutere l’odierno editoriale del Corriere della Sera, ma è necessario uno sforzo affinché si evitino sterili polemiche. Rattrista sempre osservare come la nostra terra venga definita emblema negativo della nazione tutta, ma le problematiche segnalate sono sotto gli occhi di tutti ed è bene cominciare a riflettere sulle soluzioni da adottare.
Sarebbe dunque opportuno considerare questo editoriale come un invito ad impegnarci per rendere migliore questa che, nonostante gli abusi subiti, rimane una splendida terra.
Non ne condividiamo le conclusioni, nelle quali si chiede l’intervento del governo centrale per risolvere la questione. Come sarebbe possibile che il solo sforzo del governo metta fine ad un problema così diffuso e radicato sull’intero territorio nazionale? L’impegno del governo non può bastare, è necessario che il cambiamento parta dai territori, altrimenti si rischierebbe di concludere con un nulla di fatto.
Vista l’attuale esasperazione dell’abusivismo bisognerebbe spronare la cittadinanza a rifiutare i vari scempi, responsabilizzandone le azioni, piuttosto che lasciarla assuefarsi al pessimo stato di fatto. Fondamentale in tal senso è l’esempio che le istituzioni si impegneranno a dare, attivandosi concretamente con provvedimenti ed azioni significative.
La facoltà di Architettura della Mediterranea può vantare un numeroso e preparato gruppo di paesaggisti, da fare invidia agli altri atenei. Ripartiamo da qui, impegnando le fresche energie dei giovani studenti in progetti per la riqualificazione delle aree più degradate, coinvolgendo la popolazione nelle fasi di progettazione, ne guadagnerebbe la formazione,
ma soprattutto ne guadagnerebbe il territorio calabrese.
Sebastiano Cutrupi – Generazione Futuro
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