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Un fatto molto spiacevole si sta verificando in questi giorni nella nostra città – a parlare sono i ragazzi della Coordinamento della Giovane Italia di Reggio Calabria – una questione che tocca la sensibilità della gente sotto diversi punti di vista. Il Ministero per i Beni Culturali, nello specifico la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, ha proposto un progetto che andrà a snaturare una delle principali e centrali piazze della città, oltre che a creare dei forti disagi di varia natura. Si tratta di piazza De Nava, intitolata all’ing. Pietro De Nava a cui si deve il piano regolatore realizzato per la ricostruzione post terremoto del 1908 e perciò elemento significativo di una visione ampia della città.
La proposta progettuale prevede un nuovo ingresso al Museo Nazionale, prospiciente la piazza, attraverso un’alta struttura in vetro (che creerebbe una sorta di barriera tra l’attuale via Tripepi ed il Museo stesso!, invadendo parte della piazza e parte del Corso) da cui parte un sottopassaggio che attraversa il Corso Garibaldi. Per realizzare quest’opera, si dovrà procedere ad uno scavo che, con ogni probabilità, farà emergere strutture archeologiche e di conseguenza i lavori potrebbero fermarsi per lungo tempo, come già accaduto per piazza Italia.
In ogni caso, durante il periodo di cantiere l’area soggetta all’intervento, che è situata in un nodo nevralgico della città, rimarrebbe chiusa, creando notevoli disfunzioni al traffico, ai cittadini, alle attività commerciali e al Museo stesso. Pare, inoltre, che il finanziamento di oltre 10 milioni di euro non sia in realtà coperto per intero e, come purtroppo per tutte le opere pubbliche realizzate nel nostro Paese, e così come già accaduto per la ristrutturazione del Museo, si rischia che, per le ulteriori difficoltà legate alla ricerca delle somme necessarie, i lavori potrebbero protrarsi per tempi indefiniti e non facilmente valutabili.
Sia per i problemi legati all’impianto del cantiere, sia per la presenza “ingombrante” della cosiddetta lanterna, una delle più importanti tradizioni popolari reggine, ovvero la processione in cui viene esposto il quadro della Madonna della Consolazione, verrebbe stravolta e forse messa anche a rischio! Supponiamo che nella migliore delle ipotesi il progettista di queste opere non conosca la realtà della nostra città, né dal punto di vista urbanistico, né da quello socio-culturale. Nel caso in cui, invece, dovesse essere edotto, la sua proposta appare come un vero e proprio insulto alla città intera. Ancora una volta siamo preda di gente venuta da fuori che ci vuole imporre strutture inutili, distruggendo le nostre tradizioni.
Oggi è di moda prendersela sempre con i politici, ma in questo caso le responsabilità sono da addebitare esclusivamente alla burocrazia ministeriale ed allo scarso interesse dimostrato dall’attuale gestione commissariale del comune, unito alla leggerezza con cui quest’ultima ha affrontato l’argomento, delegando per giunta un tecnico, la cui compatibilità e imparzialità destano dei dubbi di merito e di legittimità, essendo lo stesso tecnico funzionario del medesimo Ministero per i Beni Culturali.
Noi giovani non vogliamo essere confusi con quelli del no per tutto a partito preso, anzi siamo per il fare, purché il prezzo da pagare non sia insostenibile, specialmente in questa situazione dove esistono soluzioni alternative che non pregiudicano i caratteri ed i principi identificativi della nostra storia cittadina.
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