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È stato inaugurato nei giorni scorsi il ciclo di uscite out door promosso dall’Associazione Culturale Fenice dello Stretto, che ha lo scopo di far conoscere e valorizzare le realtà storico-archeologiche, scientifiche, tradizionali, culturali e paesaggistiche più affascinanti e rilevanti dell’Area dello Stretto.
La prima uscita out door della Fenice è consistita in una visita guidata presso il Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria, durante la quale si è avuta l’occasione di avvicinarsi all’Astronomia, madre di tutte le scienze, e di conoscere una delle strutture scientifico-astronomiche tra le più belle d’Europa e seconda soltanto a quello di Parigi.
La visita si è svolta in due momenti diversi, all’interno e all’esterno della struttura. All’inizio si è preso posto all’interno del Planetario dove – dopo i saluti iniziali del socio Natale Zappalà, che ha ricordato il filosofo e matematico reggino Pitagora, cui è dedicato il Planetario – la prof.essa Angela Misiano Martino e il dott. Rosario Borrello hanno spiegato agli ospiti il funzionamento della struttura e hanno sottolineato come il Planetario reggino abbia una posizione d’osservazione privilegiata rispetto a tanti altri planetari, in quanto trovandosi a 38° dall’equatore, può osservare pianeti, stelle e corpi di stelle che altrove non è possibile vedere.
Dopo aver fornito ai presenti affascinanti delucidazioni riguardanti l’ingegnosità di antichi contadini nel calcolare il sorgere e il tramontare del sole per tutto l’anno, e senza l’utilizzo delle odierne tecnologie, la prof.essa Misiano e il dott. Borrello hanno insegnato ai presenti come orientarsi guardando il cielo. In altri termini, hanno chiarito in quale maniera è possibile capire in quale periodo dell’anno ci si trova riconoscendo alcuni gruppi di stelle che segnano, appunto, i solstizi e gli equinozi. A questo punto, dopo aver insegnato a riconoscere i gruppi di stelle meglio conosciuti come costellazioni zodiacali, narrando, per la gioia anche dei più piccoli, le vicende mitologiche associate loro, la prof.essa Misiano e il dott. Borrello hanno accompagnato gli ospiti all’esterno del Planetario.
Qui, mentre il dott. Carmelo Nucera ha consentito ai presenti di osservare Marte, Saturno, Albireo, Arturo e la Luna per mezzo del telescopio elettronico, lo staff del planetario ha proseguito la lezione mostrando le principali stelle che è possibile riconoscere a occhio nudo da 38° sull’equatore, vale a dire da Reggio Calabria.
È stata insomma un’occasione cioè per evidenziare come l’insieme delle attività che l’essere umano svolge sulla Terra, dunque la vita, dipendano dalla conoscenza del cielo e per ribadire la bellezza del cielo reggino, che gli antichi abitanti di questo scorcio di paradiso terrestre, come Pitagora, sapevano osservare e amare.
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