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Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi, hanno assestato il terzo colpo contro gli autori del tentato furto all’interno dell’ex-QUIPER. E’ trascorso un mese da quando i militari nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria, nel corso di un controllo nelle adiacenze dell’ex-Supermercato “Quiperte”, chiuso per le note vicende finanziarie.
Sin da subito i militari si accorgevano che vi era qualcosa di anomalo, notavano intanto che uno dei cancelli utilizzati dagli addetti per accedere nei magazzini posti al livello inferiore dell’esercizio commerciale era stato lasciato aperto. Poiché il negozio doveva essere chiuso i carabinieri approfondivano l’ispezione che veniva estesa anche ai locali interni.
Con grande sorpresa i militari si accorgevano che vi erano delle persone al’interno impegna a smontare delle porte e completamente assorti nei lavori, a questo punto considerata la situazione non vi erano ulteriori dubbi, ci si trovava di fronte a una squadra di ladri, pertanto immediatamente veniva bloccato il primo uomo che stava smontando una porta in alluminio.
Poiché si udivano dall’interno ulteriori rumori proseguiva il controllo anche all’interno dell’esercizio commerciale ove veniva individuata e bloccata una seconda persona, si trattava in questo caso di una donna. Nei locali interni la sorpresa maggiore, i malfattori attrezzati di tutto punto da fare invidia a qualsiasi addetto ai lavori avevano già provveduto a smontare numerosi telai per porte. Il materiale rinvenuto, tra il quale vi erano numerosi attrezzi da scasso, venivano sottoposti a sequestro mentre scattavano le manette ai polsi dei due responsabili con l’accusa di furto aggravato:
-MORABITO Loris, reggino classe 75, pregiudicato;
-MARCOS IOLENA Bianca, rumena, classe 94.
Nel corso dell’operazione, uno dei ladri era riuscito a guadagnare la via d’uscita sfuggendo all’inseguimento di un militare, nella circostanza aveva anche messo a repentaglio l’incolumità del militare in quanto per assicurarsi la fuga gli aveva scagliato contro uno degli infissi che stava asportando. Fortunatamente il militare aveva scansato l’ostacolo rimanendo incolume. Per sfortuna del malvivente il carabiniere aveva fissato bene il suo volto. Le immediate indagini condotte dalla Stazione Carabinieri di Rosario Valanidi nell’ambito di soggetti gravati da precedenti specifici nonché attraverso l’esame delle frequentazioni dei due arrestati, si risaliva all’identità del terzo autore del tentato furto nei confronti del quale il GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, emetteva una misura cautelare degli arresti domiciliari che veniva eseguita nella mattinata di ieri nel quartiere Arghillà di Reggio Calabria dai militari della Stazione di Rosario Valanidi coadiuvati dai colleghi di Catona nei confronti di:
– PASSALAQUA FRANCESCO, ventiduenne di Reggio Calabria, pluripregiudicato.
Nella stessa mattinata i carabinieri della Stazione di Catona, nel corso di un servizio di controllo del territorio nell’ambito del piano di intensificazione della vigilanza disposto dal Comando Provinciale di Reggio Calabria per garantire una maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini nel corso dell’estate, sorprendeva un malvivente mentre cercava di asportare del rame e un autoclave dall’interno di un’abitazione.
Sono le 9 circa di ieri quando i militari nel transitare lungo una strada poco trafficata si accorgono che una porta finestra di un’abitazione è aperta e presenta degli evidenti segni di scasso, immediatamente i militari ispezionano il luogo circondando l’abitato, in questo modo riescono a bloccare GIOFRE’ Michele, reggino classe 70, pluripregiudicato, mentre cercava di darsi alla fuga scavalcando la finestra posteriore. Nel sopralluogo effettuato all’interno dell’abitazione i militari rinvenivano cavi, già tagliati per una lunghezza di metri 60 già approntati per essere asportati e un autoclave già smontata e pronta per il prelievo. Oltre alla refurtiva venivano rinvenuta una sacca all’interno della quale il GIOFRE’ aveva gli attrezzi del mestiere. Naturalmente si trattava di attrezzi da scasso e utili per tagliare i cavi di rame. Per questo motivo il predetto veniva tratto in arresto con l’accusa di tentato furto aggravato in abitazione.
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