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Nella serata di lunedì i carabinieri della Stazione Rione Modena hanno tratto in arresto Rostas Voda, pluripregiudicato rumeno di 47 anni e sua moglie Rostas Cornelia, rumena di anni 45 anch’essa con precedenti penali, con l’accusa di ingiuria, violenza e minaccia nei confronti di una giovane prostituta.
I fatti sono ricollegati allo scorso giugno: i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile intervennero una notte poiché due prostitute che si trovavano in Via Plebiscito, riferivano di essere state minacciate di morte da due soggetti a bordo di una bmw di cui fornivano la targa. Ai militari intervenuti sul posto le due donne riferirono che i soggetti a bordo della vettura, che già in altre occasioni erano stati notati presso quei luoghi, le avevano avvicinate e avevano richiesto, dietro esplicita minaccia di morte, il pagamento di 10.000 euro entro due giorni. Le denuncianti fornirono una descrizione dettagliata dei due, che, a seguito di immediate ricerche, vennero intercettati dai carabinieri nel centro cittadino a bordo dell’autovettura segnalata e tratti in arresto con l’accusa di tentata estorsione.
Le due persone arrestate ieri sono i genitori di Rostas Sandi, di anni 27, con precedenti in materia di prostituzione, uno dei due arrestati nell’episodio di giugno. In diverse occasioni hanno avvicinato la giovane denunciante che vive tuttora a Reggio Calabria intimandole di ritrattare la sua denuncia e scagionare il figlio. Dagli inviti si è presto passati a pesanti minacce. La ragazza ha denunciato nuovamente i fatti presso i carabinieri della Stazione Rione Modena. Il PM Dott. MUSOLINO che ha coordinato l’indagine ha chiesto ed ottenuto dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa per entrambe i coniugi di violenza e minaccia per costringere a commettere un reato (ovvero quello di falsa testimonianza, in questo caso).
I due coniugi sono ora detenuti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sempre nella serata di lunedì i carabinieri della Stazione Rione Modena hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di Berlingieri Angelo, pregiudicato di anni 28, dovendo il medesimo scontare quattro mesi di reclusione per reati contro il patrimonio. Il Berlingieri è stato raggiunto dal provvedimento in ospedale ove si trova ricoverato dal 15 dicembre scorso data in cui fu attinto in circostanze ancora da chiarire da un colpo di fucile che lo ha portato a lottare contro la morte e subire diversi interventi chirurgici. E’ attualmente piantonato in ospedale.
Nella serata di martedì invece i militari del Nucleo Operativo e Radomobile hanno tratto in arresto Vigliarolo Vincenzo, pregiudicato 36enne, con l’accusa di danneggiamento e detenzione illegale di munizioni. Era da poco passata la mezzanotte quando questi, forse preso da uno scatto d’ira, ha iniziato senza alcun apparente motivo a colpire a calci un’auto Honda Getz parcheggiata sulla pubblica via. Il gesto è stato notato da un sottufficiale dell’Arma libero dal servizio che era sul balcone di casa e si è precipitato in strada per identificare il vandalo. Accertata l’identità del soggetto e i suoi precedenti, il sottufficiale ha operato, assieme ai colleghi intervenuti in ausilio, anche una perquisizione presso l’abitazione del soggetto ove sono stati rinvenuti 9 colpi per pistola cal. 7,65 illegalmente detenuti.
I militari della Stazione Archi hanno invece denunciato in stato di libertà Q.P. 32enne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante un normale controllo in strada sulla via nazionale di Archi il giovane è stato fermato a bordo della propria autovettura e, avendo mostrato segni di nervosismo che potevano lasciar intendere che nascondesse qualcosa, sottoposto a perquisizione. Sono stati rinvenuti indosso al giovane due grammi di cocaina in un unico involucro, quantità da cui si sarebbero potute ricavare circa 6 dosi.
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