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Celebrato, a Reggio, il Natale dello Sportivo 2011. L’evento è stato promosso dall’Ufficio Sport, Turismo e Tempo Libero della Diocesi di Reggio Calabria – Bova, dal Csi di Reggio Calabria, dal Coni Provinciale e dall’Università Mediterranea. Alla funzione, officiata dall’Arcivescovo Metropolita Mons. Vittorio Mondello, hanno presenziato Mons. Antonino Iachino – Vicario Generale della Diocesi, Don Nuccio Cannizzaro – Direttore dell’Ufficio Sport e Tempo Libero della Diocesi, Don Ercole Lacava e Don Francesco Surace.
Hanno preso parte anche il Presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò, il Presidente del Coni Provinciale Giovanni Filocamo, il Presidente della Fipav Giuseppe Cormaci, il Presidente del Csi Calabria Renzo Ambrogio e il Consiglio Provinciale Csi, guidato dal Presidente Paolo Cicciù. ” Lo sport deve tornare ad educare .
Il profitto, l’interesse economico, l’illegalità non appartengono a questo mondo. Oggi più che mai dobbiamo far nascere Gesù nei nostri cuori attraverso delle scelte coraggiose e radicali. I nostri ragazzi hanno bisogno di testimoni credibili”. Queste sono state le parole dell’Arcivescovo Mondello durante l’Omelia. Nutrito anche il pacchetto degli atleti e dei Dirigenti sportivi. Tanti gli spunti di riflessione durante la celebrazione Eucaristica di ieri . Il dono e la presenza di Dio non sono una parentesi nell’uomo, ma investono ogni ambito della vita.
Lo sport si presta a essere luogo di confronto leale e generoso, di incontro, di serena convivenza, di solidarietà e di amicizia, di gratuità e per la sua universalità, si pone sul piano internazionale come mezzo di fraternità e di pace; esalta l’impegno, la pazienza, la fatica, la perfezione, la bellezza, la virtù in cui lo sport si edifica, si attua,si finalizza; promuove la libertà individuale, il pensiero autonomo, la dimensione personale spirituale, l’esaltazione di sé. Lo sport, considerato come espressione di un’armonia tra libertà, volontà, corporeità e affettività, manifesta le potenzialità e rivela aspetti dell’identità stessa dell’uomo come creatura tesa a raggiungere un obiettivo con se stessa e oltre se stessa, oltre il proprio limite.
E’ espressione dell’attività geniale dell’uomo; strumento privilegiato di educazione alla persona e di una vera umanità e di perfezione dell’uomo. I valori umani dello sport sono parte integrante del gesto sportivo. Privo di valori umani lo sport perde dissenso. Subito dopo la Santa Messa S.E. Mons. Mondello si è spostato presso i nuovi locali dell’Ufficio Sport della Diocesi e del Csi presso Via del Torrione 101- f (dietro il Teatro Cilea). Alla presenza delle massime autorità dello sport calabrese e reggino, alle autorità religiose e ai tantissimi dirigenti Csi, l’Arcivescovo ha benedetto i locali della nuova sede. Significative le parole del Presidente del Coni Calabria Mimmo Praticò< Lo sport ha bisogno di essere guidato da dirigenti che mettono al centro l’uomo.
Ringrazio il nostro Arcivescovo per la disponibilità a guidare con la Fede il nostro agire sportivo> Entusiasta anche il Presidente del Coni Provinciale Giovanni Filocamo <Noi Dirigenti ci dobbiamo fermare davanti a Gesù fatto uomo. Lo sport deve reggersi sui pilastri della fede e del bene comune> Le conclusione sono toccate a Paolo Cicciù e Renzo Ambrogio del Centro Sportivo Italiano < Volevamo ringraziare l’Arcivescovo per la vicinanza dimostrata. Lo sport è un vero e proprio luogo educativo, non da divinizzare, ma da sfruttare per formare veri uomini, temprati nel sacrificio e capaci di relazioni autentiche. I dirigenti devono impegnarsi per fare dello sport un’occasione di crescita educativa. E per fare questo è indispensabile un’alleanza tra le varie agenzie formative: Chiesa, scuola, famiglia e associazionismo.
Facciamo quest’ alleanza! Cooperiamo insieme perché al di sopra della classifica ciò che è importante è formare degli uomini che abbiano il gusto della verità, la voglia di collaborare e sintonizzarsi con le esigenze degli altri. Uno dei più grandi handicap della società di oggi è il desiderio di prevalere sull’altro, di fare dello sport un interesse di pochi. Abbiamo, dunque, la responsabilità di creare sinergia e comunione, di unire le nostre passioni per creare degli uomini onesti>.
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