Reggio Calabria, Carlo Sbano (FLI) sulla situazione comunale

Carlo Sbano

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Tanti, troppi soggetti stanno evidenziando il malaffare che impera nella città di Reggio Calabria. Troppe sigle e troppi onorevoli si affannano solo oggi a chiedere scioglimenti e commissariamenti vari. Tante sezioni di partito fanno comunicati a sproposito; ma solo due persone si sono recate in Procura, nonostante fossero prive di qualunque incarico e prebenda, a chiedere che si facesse luce sulle elezioni del Consiglio Comunale di Reggio Calabria nello scorso maggio: il sottoscritto e il Prof. Pino Siclari.

Tra l’indifferenza generale ed il menefreghismo anche degli altri candidati, partiti e movimenti, abbiamo fatto presente ai magistrati, da reggini onesti e responsabili, che la Procura di Reggio avrebbe dovuto fare piena luce sull’andamento delle elezioni: soprattutto, sulla scorta della relazione loro inviata dal Dott. Campagna, Presidente della Commissione Elettorale della Corte d’Appello (una domanda Dottore: “Come ha fatto a proclamare Sindaco dopo sole 48 ore il dott. Arena, e, dopo un mese, gli eletti del Consiglio Comunale, alla luce della relazione che ha poi formalizzato in Procura per gli eventuali profili di responsabilità penale?”)

Noi candidati, per i quali (al pari dei nostri partiti) non si sa a tutt’oggi quanti voti abbiamo veramente ricevuto dai nostri elettori, avevamo chiesto alla Procura di agire di conseguenza individuando e punendo i responsabili di una gestione quantomeno “allegra” delle 217 sezioni elettorali di Reggio Calabria, visto che ben 177 risultavano avere commesso irregolarità, illegittimità, illegalità nelle operazioni di scrutinio. E sul voto della Provincia? Quelle stesse sezioni hanno commesso abusi?

Oggi, a distanza di anni, si scoprono al Comune buchi di bilancio (sempre negati!), disamministrazione generale delle ultime due legislature (chi era il sindaco?), commistioni mafia-politica, interessi privati negli affari pubblici, criminalità organizzata inserita, quando non incaricata, a gestire direttamente affari nelle compartecipate del comune (Leonia, Multiservizi, ecc.).

Insomma una Babele, le cui responsabilità sono da ricercare in quei soggetti che si affannano ancora a “giustificare” modelli e modellini che sono culminati nel pieno fallimento, con le ultime, ampiamente dimostrate vicende che hanno interessato il Comune e le aziende ad esso collegate.

Lungi da me sparare su chicchessia ma, vivaddio, la verità sarebbe ora che emergesse. E’ giunto il momento che la cittadinanza, quella onesta, sana, messa con le spalle al muro da amministrazioni insipienti e colluse, sia amministrata da persone scevre da interessi personali quando non criminali e che le si restituisca la facoltà di individuare, con libertà e serenità, i propri rappresentanti.

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Author: Cristina

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