Reggio Calabria, c.s.o.a. Angelina Cartella: vicini alla Bandafalò

Cartella

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Cartella c.s.o.a.

Non è passato neanche un anno – era l’agosto del 2010 – da quando ci siamo trovati a dover solidarizzare con la BandaFalò, in seguito al blitz delle “forze dell’ordine” al lido, ed il successivo grottesco comunicato che sinteticamente definiva il luogo come covo di drogati.

La stessa aria di repressione e intimidazione vissuta gli ultimi giorni della stagione scorsa, si respira oggi alle porte dell’estate. Invece di festeggiare, insieme con altre realtà, l’inizio della stagione estiva della Bandafalò, ci troviamo esterrefatti di fronte ad un paradosso: il lido dell’associazione, con tanto di carte in regola e di autorizzazione concessa dal Comune di Villa San Giovanni, è stato sequestrato dalla Guardia Costiera.

Le spiagge di Reggio e della sua provincia sono violentate dall’edilizia abusiva, ed invase da esercizi commerciali che lucrano ogni anno di più sulle vacanze della popolazione reggina e non; il lungomare di Reggio Calabria è stato rovinato, dal punto di vista della fruizione, della vivibilità ed estetico, da dei cubi di cemento a pochi metri dal mare; gli stessi lidi lì presenti, che aumentano la superficie “privata” di anno in anno senza che nessuno se ne accorga, limitano l’accesso libero al mare; le spiagge del lungomare di Gallico, di cui la comunità andava orgogliosa fino a qualche anno fa,  sono – a causa di cantieri bloccati, su cui ad oggi ancora nessuno ha indagato – inaccessibili; cattiva depurazione, scarichi abusivi, impianti vecchi e in stato di abbandono contraddistinguono, purtroppo, le coste della provincia di Reggio Calabria e le autorità competenti non si pronunciano.

La macchina della repressione, invece, continua inesorabilmente ed inspiegabilmente ad accanirsi contro chi, come l’associazione Bandafalò, ha ripulito e bonificato un angolo di spiaggia a Cannitello; chi offre gratuitamente lettini e ombrelloni, in un contesto ed in una stagione in cui si fa pagare anche l’aria; verso chi, con passione e sacrifici, ha restituito un luogo socializzazione alla collettività, attraverso esibizioni di gruppi musicali (molto spesso gruppi emergenti calabresi), attività ricreative e cene sociali.

Nel rimarcare la nostra piena solidarietà a tutti i componenti di Bandafalò, non possiamo non ricordare infine il loro grande impegno nel portare avanti progetti umanitari in Africa, che tanto risalto hanno avuto nelle pagine dei quotidiani calabresi. Progetti importanti, progetti significativi, progetti che si reggono soprattutto sulle attività del lido Bandafalò. Progetti che in ogni posto sarebbero sostenuti da tutte le istituzioni, tranne che in questa disgraziata Calabria, dove invece è più facile farsi autorizzare una villa privata sulla spiaggia.

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Author: Cristina

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