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Nell’ambito del dispositivo di controllo del territorio che il Questore di Reggio Calabria dott. Carmelo Casabona ha disposto per queste ultime festività, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha incrementato i controlli a persone e veicoli con l’impiego di numerosi equipaggi.
Se la sera e la notte l’attenzione si concentra anche sui luoghi di maggiore aggregazione sia in città che in periferia, le ore del mattino sono in parte dedicate a pattugliare le aree verdi del capoluogo o il lungomare, aree preferite dalle giovani mamme e dai loro spesso piccolissimi figli.
Alle ore 12.30 del 2 gennaio 2012, la Sala Operativa allertava le Volanti in zona centro in quanto all’interno del Lido Comunale vi era un uomo, anziano indossante giubbotto nero, maglione marrone e pantalone grigio, che stava compiendo degli atti osceni, nonostante ci fossero persone e bambini nelle vicinanze.
Varcato l’ingresso del Lido Comunale regolarmente aperto, gli operatori notavano una signora che indicava un uomo corrispondete alla descrizione del soggetto segnalato, che veniva prontamente bloccato.
La donna, reggina ma domiciliata fuori provincia, raccontava che considerata la bella giornata aveva deciso di portare la bambina in spiaggia e precisamente al lido comunale con la nonna. Mentre la bambina giocava vicino la battigia, improvvisamente, per raccogliere alcune pietre che aveva lanciato, iniziava a correre verso le aiuole che si trovano tra la spiaggia ed il fabbricato del Lido, ove sono ubicate anche delle panchine. La madre che le era andata dietro nel tentativo di bloccarla, notava che su una delle panchine li vicino, vi era un uomo, intento a toccarsi i genitali con gli stessi in mostra, e la bimba era talmente vicina all’uomo da costituire il suo oggetto del desiderio.
La donna allertava attraverso il 113, la Volanti della Questura che intervenivano al Lido bloccando F.A. reggino, classe ’35 non nuovo ad episodi del genere e già noto alle Forze di Polizia anche per altri reati, che veniva tratto in arresto per atti osceni in luogo pubblico alla presenza di minori e messo a disposizione del Pubblico Ministero di turno che ne disponeva la detenzione domiciliare. Il giudizio per direttissima previsto per la mattinata del 3 gennaio ha condannato l’uomo attualmente ristretto presso il suo domicilio reggino.
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