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Oggi 1 dicembre 2012 alle ore 15.00 presso il Comitato FIV VI zona sito in Reggio Calabria, rada delle mura greche, si riuniranno i Presidenti dei Circoli velici della Calabria affiliati alla Federazione Italiana vela che sono ben 31 per 6480 tesserati.
L’occasione sarà l’elezione delle cariche elettive centrali e i rappresentanti dei tecnici e degli atlteti per la prossima assemblea nazionale FIV.
Ma l’occasione è ghiotta per poter parlare di nautica, sport, sociale e turismo e dei progetti portati avanti dai Circoli Velici affiliati nella regione, grazie alla sinergia con il MIUR.
Infatti, la FIV conta di portare “il mare in aula”, e organizzare nelle scuole, in modo del tutto gratuito, un progetto denominato “VelaAscuola” per la creazione e lo sviluppo di una cultura nautica tramite un programma formativo rappresentato dalle seguenti fasi: -lo sviluppo di una sana conoscenza ambientale; -l’instaurazione di corretti modelli di vita sportiva; -la scoperta e la ricerca, attraverso l’arte e la letteratura, della cultura marinara.
I Circoli Velici sul territorio calabrese apriranno le loro porte per svolgere le lezioni teoriche e pratiche.
Nella Notsra regione, aggiunge l’avv. Fabio Colella – presidente del comitato VI zona FIV- la vela, fra tutti gli sport , esercita un grande fscino, soprattutto in questi ultimi anni, e possiede una impareggiabile forza d’immagine: l’avventura, la sfida, il rapporto con gli elementi naturali, il talento antico del marinaio, il moderno apporto della tecnologia, la progettazione, il lavoro di squadra o l’impresa solitaria sono tutte immagini riconducibili alla vela.
Navigare è una necessità, veleggiare una scelta e il suo aspetto agonistico è una conquista consapevole.
La vela è uno sport ricco di tradizione e storia, in Italia e nel mondo. Oramai – aggiunge Colella- in Calabria è una realtà consolidata grazie agli sforzi fatti da pochi appassionati avviati più di 30 anni fa, oggi, occorre consolidare questi sforzi e chiedere maggiori attenzioni dal mondo politico e dalle istituzioni per la crazione di impianti sportivi che possono divenire in tempi brevissimi anche poli di sviluppo turistico e quindi economico, come ormai dimostrato da recenti studi europei.
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