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Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile, in esecuzione del decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, a conclusione di mirata attività di indagine, ha tratto in arresto: SECETA Achim Florim, nato in Romania il 15.05.1986, e QUATTRONE Alessia, nata a Reggio Calabria in data 01.11.1988, entrambi residenti a Reggio Calabria e pregiudicati, in quanto ritenuti responsabili della rapina pluriaggravata perpetrata, in data 8 luglio u.s., ai danni di CASSALIA Christian Luciano (cl’85), persona affetta da disabilità.
I due sono ritenuti anche responsabili del reato di lesioni personali nei confronti del giovane, avendogli procurato una “frattura pluriframmentaria ossa del naso e contusioni escoriate multiple regione dorsale”, giudicata guaribile in giorni 25 s.c.
In particolare, gli arrestati, dopo avere attirato il giovane in località Calamizzi di questo centro, presso una struttura diroccata ubicata in prossimità della spiaggia, lo aggredivano, sottraendogli con violenza un borsello contenente denaro contante quantificato in 50,00 euro, un telefono cellulare ed altri effetti personali e causandogli le lesioni sopraindicate.
Nell’immediatezza del fatto delittuoso, personale della Squadra Mobile avviava attività tecniche di intercettazioni che consentivano di individuare QUATTRONE Alessia quale utilizzatrice del telefono cellulare trafugato alla vittima. Nel prosieguo dell’attività veniva identificato anche il complice della citata rapina nella persona del convivente di nazionalità rumena, SECETA Achim Florin. Entrambi, da ulteriori accertamenti, risultavano avere precedenti penali, nello specifico reati contro il patrimonio.
Successivamente, gli investigatori acquisivano le immagini registrate dall’impianto di video-sorveglianza installato a bordo dell’autobus di linea a bordo del quale il giovane era stato adescato dai due rapinatori. Un conseguente confronto con i rispettivi cartellini foto-segnaletici in possesso del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, consentiva l’esatta identificazione dei due rapinatori. Gli stessi venivano, altresì, riconosciuti dalla vittima cui veniva posto in visione un apposito album fotografico contenente, tra le altre, le effigi del SECETA e della QUATTRONE.
Nel corso dell’attività tecnica emergeva, inoltre, la chiara volontà del rapinatore rumeno di allontanarsi dalla città di Reggio Calabria, evidentemente per il clamore suscitato dal gravissimo episodio delittuoso di cui si era reso responsabile, unitamente alla convivente, tanto che, sempre dalle telefonate captate, emergeva la loro precisa ed inequivocabile volontà di trovare altra sistemazione alloggiativa.
Gli esiti delle indagini venivano concordemente accolte dagli Uffici della locale Procura della Repubblica che, considerato il serio pericolo di fuga, oltre che il possibile ripetersi di fatti analoghi, emetteva decreto di fermo di indiziato di delitto, che veniva prontamente eseguito.
Entrambi gli arrestati sono stati associati alla locale casa circondariale.
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